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Castellammare di Stabia

Monte Serra: il vento non dà tregua, Quindici anni per cancellare le tracce dell’inferno VIDEO

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Uno dei paesaggi più belli della Toscana, quello del Monte Serra, resterà sfregiato per quasi una generazione

span style="font-family: Arial, sans-serif; font-size: large;">A tre giorni dal terribile incendio che ha devastato il Monte Serra e alcune aree limitrofe il fronte di fuoco, rendono noto i vigili del fuoco, sta ancora avanzando, anche se più lentamente. Attualmente le località interessate sono Cicigliana e Campo dei Lupi. Intanto il vento comincia ad allentare la presa e a far pensare che il picco dell’emergenza sia superato, grazie anche al massacrante lavoro affrontato da centinaia di persone, nel tentativo di arginare lingue di fuoco che in alcuni casi sono arrivate a 30 metri di altezza.

Le squadre sono intervenute anche per alcuni focolai di incendio nelle zone già interessate, che hanno riguardato, principalmente, località Tre Colli, la Piana di Noce e la zona boschiva di Avane.
Comunque le squadre dei vigili del fuoco sono rimaste sul posto in prossimità delle abitazioni a controllare l’andamento del fronte di fiamme. In tutte e due le zone si segnala sempre un forte vento.

E’ presto per fare un bilancio o una stima dei danni di un rogo che ha interessato diversi versanti di una montagna importante. 

Distrutti Mille Ettari di bosco e olivi secolari
«Da una prima ricognizione la stima della superficie bruciata è di circa 1000 ettari. In questo momento sono ancora attivi due fronti di fuoco, verso Vicopisano e Buti» ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi, stamani nuovamente sul posto per seguire direttamente le operazioni che impegnano la protezione civile regionale, i vigili del fuoco, i volontari. Case sono andate in fiamme a poca distanza dalla splendida Certosa di Calci.

Sul fronte politico arriva l’invito a inasprire le pene per i piromani ma occorre vedere «se poi i magistrati le vogliono applicare» afferma il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio a Rainews24, «Il problema grosso è sempre prenderli. Quando appiccano incendi di questo tipo lo fanno di notte, quando è difficile individuarli».

Quindici anni per rimettere le cose a posto
Per l’opera di bonifica e risanamento, secondo Coldiretti, ci vorranno almeno 15 anni per ricostruire i boschi andati a fuoco con danni all’ambiente, all’economia, al lavoro e al turismo. Circa diecimila piante di ulivo anche secolari – calcola Coldiretti – sono stati distrutte dall’incendio: i danni solo per l’agricoltura sono stimati in 6 milioni di euro.
La Camera di commercio di Pisa, d’intesa con le associazioni di categoria del territorio, mette a disposizione delle imprese danneggiate dall’incendio nel Pisano 100 mila euro per gli interventi di bonifica e ripristino.

“Nei prossimi giorni, sentiti anche i Comuni e gli enti competenti, definiremo le regole per accedere alle risorse, che saranno le più semplici e snelle possibili”, annuncia il presidente dell’ente camerale, Valter Tamburin.

Cinque i sospettati
Sul fronte dell’inchiesta, la Procura – che indaga per incendio doloso – avrebbe individuato cinque sospettati. Secondo quanto si apprende, si tratterebbe di cinque persone già conosciute dalle forze dell’ordine e sulle quali gli investigatori starebbero concentrando le loro attenzioni. Sul campo riscontri investigativi hanno anche consentito di scoprire il luogo da cui sarebbe partito l’incendio: si tratta di una zona molto vicina al punto da dove, alcuni giorni prima del rogo di lunedì, era partito un analogo incendio, fortunatamente domato senza che provocasse grandi danni. 

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