“Il problema è strutturale ed è comune in tutto il Paese”
Giulia Grillo, ministro della salute, dopo poco tempo dal suo insediamento a risolvere grattacapi come la carenza dei medici che ha nell’ospedale San Giovanni Bosco in Campania l’emblema di questi disagi.
Ecco le parole del ministro:
Ministro Grillo, la prima emergenza che si trova ad affrontare come responsabile della Salute è l’emorragia di medici negli ospedali, a causa delle carenze in organico acuite dalle assenze per ferie in estate. Il caso Campania è emblematico. Per rendersene conto, basta citare le difficoltà nel tenere aperto il pronto soccorso del San Giovanni Bosco, una struttura sanitaria di frontiera, e la lettera appello pubblicata su Facebook da un’ammalata, a proposito degli interventi chirurgici al ralenti agli Incurabili, nel centro storico del capoluogo, anche in questo caso pesanti disagi dovuti alla mancanza di personale. Prenderà provvedimenti?
“Stiamo cercando di avere un quadro chiaro della situazione per intervenire, in particolare dopo la denuncia pubblica fatta dalla cittadina”.
Che cosa emerge dai primi riscontri?
“Confrontando il numero di anestesisti in servizio in alcune regioni, in rapporto al dato sulla popolazione, sembra non ci siano grandi differenze: in Campania ci sono 829 specialisti nelle strutture pubbliche, 300 in quelle private; in Sicilia 969 più 261. Ma resta da capire come si sono organizzate le singole strutture nelle regioni in un settore, quello di anestesia e rianimazione, da quasi venti anni in costante carenza di personale in organico”.
Disagi e proteste si verificano infatti ovunque.
“C’è un problema strutturale del nostro paese, su cui cercheremo di dare risposte, con un programma decennale di assunzioni, considerati i tempi lunghi di formazione di queste figure specialistiche”.
Sarà possibile risolvere, almeno in parte, la questione dei posti della specializzazione, insufficienti per il turn over nelle strutture sanitarie, con una deroga già al concorso di luglio?
“Stiamo lavorando per avere qualche posto in più, non so quanti ne riusciremo a strappare. Nell’immediato non potremo esaudire tutte le richieste, 8659 contro le 6200 borse di specializzazione programmate. Ma siamo consapevoli che la formazione è un tema centrale, già seguito dal Movimento Cinque Stelle e da me, in prima persona, nella scorsa legislatura. Un tema presente anche nel programma elettorale, ignorato invece dai miei predecessori. In questo senso, parto oggi svantaggiata, ma ho il vantaggio di poter ottenere, con il tempo, un risultato duraturo e strutturale”.
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