Le sue parole
Arkadiusz Milik non ha solo accettato uno dei compiti più ingrati degli ultimi anni, cioè sostituire Gonzalo Higuaín, ma è anche diventato il giocatore polacco più costoso di sempre passando dall’Ajax a Napoli per 32 milioni di euro, una cifra più di 10 volte superiore a quella pagata al Bayer Leverkusen 12 mesi prima.
E
ppure, il 22enne attaccante non ha mostrato segni di tensione, segnando due gol all’esordio in Serie A contro l’AC Milan e ripetendosi in UEFA Champions League nel 2-1 in rimonta contro la Dynamo Kiev.
Mentre i partenopei si preparano alla gara del Gruppo B contro il Benfica, Milik ha parlato a UEFA.com della sua vita Napoli, della sua carriera cosmopolita e dei motivi per cui non sente la pressione.
Che cosa hai provato quando hai firmato con il Napoli? Deve essere stato un momento speciale della tua carriera.
“Sicuramente, perché firmavo per un grande club ed ero orgoglioso. Mi faceva piacere andare in una squadra ancora più grande di quella di prima. È una squadra in cui potrò continuare a crescere, giocare in Champions League e lottare per grandi premi”.
Quali sono le tue prime impressioni della squadra e della città?
“E’ difficile dirlo. Sono uno che cerca di ambientarsi il più presto possibile. Il fatto che ci siano altri polacchi – Igor Lasicki e Piotr Zielinski – mi aiuta con la lingua. Anche i tifosi sono molto importanti: sono quasi fanatici ed è difficile camminare in centro senza che qualcuno ti chieda una foto o un autografo. Il calcio è importantissimo per molti di loro”.
Sei giovane ma hai già molta esperienza, perché conosci il campionato polacco, tedesco e olandese. Quanto di ciò che hai imparato può esserti utile a Napoli?
“Ho iniziato in Polonia e ho conosciuto il mister Adam Nawaka, che mi ha aiutato molto. Non a caso, adesso è il Ct della nazionale. Poi sono andato in Germania, dove ho imparato alcune dure lezioni. Sembrava il trasferimento ideale, ma non ho giocato quanto volevo, soprattutto a Leverkusen. Quando sono andato in prestito all’Augsburg ho giocato di più, ma non era quello che volevo, quindi ho deciso di cambiare di nuovo. L’Ajax si è interessato a me e ho deciso di firmare, anche perché potevo imparare da un grande attaccante come Dennis Bergkamp. Sono stato due stagioni ad Amsterdam, ho collezionato altre presenze in nazionale e ho fatto esperienza in campo europeo. Dopo UEFA EURO 2016 è arrivato il Napoli. La mia carriera si è mossa velocemente, ma sono contento. Sono a qui per fare del mio meglio e imparare ancora di più”.
Andiamo a Kiev. Eri teso prima di esordire in UEFA Champions League con il Napoli?
“Non molto. Come succede prima di ogni partita, dovevo solo trovare la concentrazione e pensare ai miei obiettivi. Più che altro ero contento di giocare una partita del genere”.
Com’è andata la gara?
“Non abbiamo giocato al meglio, ma abbiamo vinto e sono contento, anche per i due gol. Ho dato il mio piccolo contributo alla squadra e l’importante è aver fatto tre punti”.
Sei il giocatore polacco più costoso di tutti i tempi. Ne sei fiero? Senti la pressione? Fa differenza per te?
“In realtà non mi importa. Solo l’impegno quotidiano, gli allenamenti e le partite ogni tre giorni dimostrano chi sei. Se un giorno giochi bene, devi farlo anche tre giorni dopo, altrimenti la gente si dimentica in fretta di te. Puoi segnare due gol in una partita, ma magari tre giorni dopo giochi male. Nel calcio devi sempre dimostrare il tuo valore. Se un giorno giochi male, non significa che lo farai anche tre giorni dopo; anzi, potresti giocare la partita più bella della tua vita. Tutto è possibile: lo so benissimo, quindi cerco sempre di andare avanti e di dare il massimo in campo”.
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