Un corteggiamento iniziato nell’estate 2016 con l’acquisto da una fucina di talenti come quella dell’Ajax. Milik arriva con l’investitura del bomber che avrebbe dovuto sostituire il Pipita Higuaín andato alla Juventus per la cifra monstre di 90 milioni. Con la maglia degli arcieri aveva sfondato il muro dei 30 gol in due stagioni quando aveva appena 22 anni.
L’arrivo e le grandi aspettative
Un attaccante mancino di movimento che avrebbe dovuto compiere il salto definitivo di qualità in un campionato competitivo come quello italiano. Vari stop tra cui due infortuni al ginocchio hanno rallentato la sua crescita e la sua maturazione. La prima stagione degna di nota è la 2018/2019 con 17 centri in campionato che portano il Napoli a blindare l’ennesimo secondo posto dietro ai cannibali della Juventus.
Esordì con la maglia azzurra nella prima di campionato del 2016 all’Adriatico di Pescara. Un ambientamento di quasi 40 minuti prima di fare breccia nei cuori dei tifosi napoletani. Sì perché la partita contro il Milan è una cartolina che conserverà con piacere. Il primo gol di sinistro raccogliendo una palla vagante nell’area rossonera mentre il secondo uno stacco imperioso da calcio d’angolo buca Donnarumma.
La cartolina da Anfield
Ce ne sarebbero altre di cartoline, quelle meno indimenticabili. Una su tutte e quel fotogramma ad Anfield. Palla che viene dalla destra, Arek è in equilibrio precario, ci mette il sinistro e subito il destro ma sbatte sul muro umano eretto da Alisson. Il calcio è uno sport pieno di attimi fuggenti che avrebbero potuto cambiare le sorti di questa o di quella squadra, di questo o di quel giocatore. In quel momento chi ebbe la meglio fu la folla spettacolare di Anfield Road, che alla fine di quell’anno avrà la soddisfazione di tenere tra le mani la Coppa dalle grandi orecchie.
Milik invece terminerà quella partita tra la disperazione e la consapevolezza che avrebbe potuto cambiare la storia. Quell’attimo riassume al meglio la sua di storia. Vorrei ma non posso. Ha tutte le qualità per diventare un top nel suo ruolo ma gli è sempre mancato quel qualcosa che invece lo trattiene nella mediocrità.
La cessione mancata
L’ultimo atto è il mancato rinnovo con il Napoli. La conseguenza naturale sarebbe stata la cessione e c’erano tutti i presupposti. C’è un “ma”. La Juve è quella che si avvicina di più ad acquistarlo ma non affonda mai. Gioca su più tavoli e ha in ballo anche altri affari che prenderanno piede di lì a poco. Forse Arkadiusz non ha mai digerito questa mancata presa di posizione dei bianconeri e ha sempre sperato che da quella porta sarebbe entrato Fabio Paratici con un contratto solo da firmare.
Poi sembra la volta della Roma. Il giro di attaccanti vede Milik nella capitale e Dzeko proprio allo Juventus Stadium. L’affare sembra essere sempre sul passo di concludersi e invece anche adesso c’è un “ma”. Niente da fare Milik è quasi ingabbiato nei suoi stessi desideri. Lasciare Napoli ma non ci sono reali pretendenti alla porta. Nascerà qualche altra voce tra Tottenham e Fiorentina, ma non se ne farà nulla.
Il Napoli vorrebbe anche offrirgli un appiglio. Rinnovare per poi partire. Lui tentenna, non vorrebbe. Rinnovo o tribuna. Bel dilemma. Il polacco non ha intenzione di prolungare il rapporto con il Napoli e vorrebbe accasarsi altrove avendo il bell’incentivo del trasferimento a costo 0. Tutte le porte si chiudono e Milik resta al buio della sua stanza. La sua decisione può minare ancora una volta una carriera di pochi alti e tanti bassi. Mette a rischio anche la sua convocazione in nazionale, anche se per adesso il C.T. Brzęczek lo porta nei convocati e gli concede anche due spezzoni nel girone di Nations League.
La sua posizione
Tante critiche, tante voci ma non la sua. Almeno fino a pochi giorni fa, quando decide di rompere il silenzio e rilascia alcune dichiarazioni a SportoweFakty. “Il club voleva prolungare il contratto per altri 5 anni. Mi ha dato una scelta: firmare o andarmene. Ho deciso di provare qualcosa di nuovo altrove e il mio agente si è messo a cercare una squadra”. Nuovi stimoli per un nuovo slancio alla carriera “Affinché il trasferimento avvenga, è necessario raggiungere un accordo tra il giocatore ed entrambi i club. C’è stato il via libera da parte mia. Ma da parte delle società niente. E sono rimasto al Napoli”.
Precisa che non c’è nessun astio nei confronti della dirigenza “Non c’è mai stata ostilità da parte mia verso il Napoli. Volevo risolvere tutto professionalmente”. Nei giorni scorsi ha accolto anche la decisione di escluderlo dalle liste per campionato e Champions ma lancia anche una frecciatina ai suoi compagni di spogliatoio: “Mi aspettavo questa decisione. Ci sono anche altri giocatori nel club che non hanno rinnovato i loro contratti ma non hanno subito provvedimenti del genere”.
Conclude con la triste realtà ma non molla un centimetro “Starò qualche mese in tribuna, soffrirò ma resisterò”. In ottica nazionale interviene anche il Presidente della Federcalcio Polacca, l’ex romanista e juventino Zbigniew Boniek soprannominato “bello di notte”. “Deve iniziare a giocare, almeno da gennaio, perché altrimenti andare all’Europeo diventa difficile”. Ma soprattutto cerca di far riavvicinare il numero 99 azzurro con la società che gli è stato vicino nei momenti più complicati nei quali ha dovuto affrontare due brutti infortuni al ginocchio. Difficile curare la condizione fisica quando si è lontani dal campo per così tanto tempo e a rischio c’è l’Europeo.
Quella tra Milik e il Napoli è una storia d’amore mai sbocciata, che rischia di essere dimenticata senza troppi rimpianti dai due ex fidanzati.