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on grande successo di pubblico, Milano conclude la tradizionale mostra natalizia di pittura rinascimentale fiorentina di palazzo Marino
Quest’anno è arrivata alla sua 14.ma edizione la ormai tradizionale mostra di capolavori di pittura rinascimentale e d’arte che il comune di Milano allestisce a Palazzo Marino.
La formula ormai è più che sperimentata: Milano ospita capolavori rinascimentali che città del centro Italia prestano generosamente. E, altrettanto generosamente, Milano ricambia o finanziando restauri o dando in prestito opere dei musei milanesi.
Quest’anno sono state esposte opere di pittura rinascimentale e di scultura provenienti da Firenze che illustravano artisticamente il tema “La Carità e la Bellezza”. La Sala Alessi è stata sapientemente allestita come a raffigurare una immaginaria cattedrale, utilizzando strisce di candida seta che dal soffitto scendono al pavimento, come altrettante colonne.
Il progetto è degli architetti Franco Achilli e Luigi Ciuffrida, che hanno utilizzato materie prime vegetali, rinnovabili e riciclate, tra cui la seta, evocativa della Milano rinascimentale. Anche la sapiente illuminazione di Giambattista Buongiorno ha dato il suo tocco di magia.
Entrati in questa magica cattedrale, con luci e musica soffuse, si scoprono icone di bellezza che inneggiano all’amore materno, esempio di sublime carità.
Ci accoglie una scultura di Tino da Camaino, che raffigura una madre che allatta contemporaneamente due gemelli. Il suo sguardo sereno ed assorto canta il più bell’inno alla materna generosità.
All’inizio della navata ci si trova davanti ad un reliquario dipinto da Beato Angelico (Giovanni da Fiesole), che raffigura una diafana Annunciazione seguita, in basso, da una devota Adorazione dei Magi. Il dipinto, non grande, è completato da una raffinata cornice dorata ad intreccio, completata da due esili colonnine tortili, che la alleggeriscono e le danno un tocco di grazia quasi frivola.
Di fronte si ammira la placida bellezza che promana dallo sguardo consensuale di Maria e del Bambino che si stringono in una tenera carezza. È il pennello di frate Filippo Lippi a regalarci questa delicata emozione. Egli fu frate ed anche padre. E avrà vissuto con speciale trepidazione il miracolo della crescita di un bambinello che man mano diventa grande.
Sul fondo della navata di bianche colonne si staglia, solitaria, la Madonna col Bambino di Sandro Botticelli, che nello sguardo, attraversato da una evidente malinconia, manifesta tutto lo struggente presagio del drammatico destino del Figlio che ha in braccio.
A ben guardare le sue mani non lo sorreggono affatto, egli sembra sostenersi da solo, ormai quasi sorretto solo dal corso del suo futuro. È evidente che la predicazione del Savonarola aveva influenzato il nostro pittore, che rispetto alla sua elegiaca Primavera, qui manifesta più che un ripensamento rispetto alla sua precedente espressione pittorica.
Un grazie alla magnanimità del Comune di Milano è doveroso.
Milano si conclude la mostra di pittura rinascimentale fiorentina // Carmelo TOSCANO/ Redazione Lombardia
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