Milano, rapinano una truffatrice: la Polizia di Stato arresta 4 albanesi armati.
S
abato pomeriggio a Milano, la Polizia di Stato ha arrestato 4 cittadini albanesi, F. G. del ’96, A. V. del ’95, F. G. del ’91 e K. T. del ’94, per rapina aggravata e detenzione di armi clandestine e sequestrato 65 mila euro in contanti, circa 2 milioni di euro di banconote facsimile, 2 pistole con relativo munizionamento di cui una risultata rubata in un furto in abitazione nelle Marche, 2 orologi e l’auto AR147 dei rapinatori.
Gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico e della Squadra Mobile della Questura di Milano, a seguito della segnalazione di una rapina a mano armata avvenuta all’interno dell’Hotel Hilton in via Galvani a Milano, hanno intercettato l’auto dei rapinatori in fuga, un’Alfa Romeno 147 di colore blu risultata poi segnalata dall’Arma dei Carabinieri di Roma per rapine in cui gli autori si spacciavano per poliziotti, ferma ad un semaforo in via Fara. Alla vista della volante, i rapinatori sono scappati, abbandonando l’auto in strada, e, a seguito delle telefonate e utili indicazioni dei cittadini, i poliziotti dei “Falchi” della Squadra Mobile e gli agenti delle volanti hanno individuato i 4 rapinatori che si erano nascosti all’interno delle cantine di uno stabile di via Bordoni. Dopo una colluttazione, 3 rapinatori sono riusciti a scappare mentre uno, armato di pistola, è stato.
I tre, appena ritornati in superfice, sono stati dai poliziotti in via Cornalia, dove sono stati sequestrati una seconda pistola e un borsone con all’interno banconote, 2 orologi, dei guanti da lavoro e delle fascette.
Nel ricostruire la vicenda, all’hotel di via Galvani, i poliziotti sono stati avvicinati da una donna francese la quale, ritornata sul luogo della rapina, ha riferito di aver prenotato la meeting room nei giorni precedenti per commettere una truffa, la “Rip Deal”, a delle vittime, successivamente indentificate per 2 persone indiane e altre rimaste sconosciute, e di essere stata rapinata dai 4 albanesi: La stessa, indagata in stato di libertà per tentata truffa, ha chiesto agli agenti della Questura di Milano di riavere i 65 mila euro in contanti e il suo orologio: il materiale rinvenuto e sequestrato, tuttavia, è al vaglio dei poliziotti per risalire alla relativa legittima provenienza.
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