Modica, allenatore del Messina, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match di campionato con la Juve Stabia.
Le dichiarazioni di Giacomo Modica, allenatore del Messina, raccolte dai colleghi di cornermessina.it sono state sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.
“Non possiamo guardare l’avversario, potrebbe essere pure la Juventus, siamo chiamati a fare una prova di rispetto e dignità personale. Poco ci interessa delle loro assenze, ci serve una prestazione con un piglio diverso rispetto a quanto visto in casa.
La Juve Stabia secondo Modica.
Hanno perso solo una volta, subito solo 6 reti, hanno ritmo e intensità. La Juve Stabia è forte, la classifica parla per loro ma oggi per me conta poco l’avversario. Ci vuole una testa diversa, non abbiamo tempo per pensare se sia la capolista o l’ultima in classifica perché ogni avversario, nelle ultime partite, ha dimostrato di essere più forte di noi. Ci vuole cuore, testa e razionalità.
Ci siamo ritrovati per capire se come gruppo eravamo compatti nelle difficoltà. Quando abbiamo affrontato il Sorrento avevo detto che erano una buona squadra e sono usciti fuori, il Giugliano è cresciuto molto. Significa che tutte le squadre attraversano momenti e cicli. Per otto giornate siamo stati la squadra migliore degli ultimi anni vista a Messina, poi qualcosa è successo e ci assumiamo le responsabilità.
Mai stati dei fenomeni, ma neanche dei brocchi. Ora speriamo di ripartire. Abbiamo regalato punti in queste ultime settimane, però siamo stati capaci, all’inizio della stagione, di ottenere risultati e possiamo rifarlo, dobbiamo venirne fuori. Come hanno fatto le altre del nostro livello.
Le aspirazioni del Messina.
Noi non abbiamo detto che vinceremo il campionato, dobbiamo onorare la maglia ma non ci siamo riusciti. Non cerco scuse e lavoro per migliorare. Abbiamo provato a ricompattarci anche stando insieme fuori dal campo. Siamo rispettosi del pubblico e sono sempre rispettoso del pubblico, meno di tanti di voi (rivolto ai giornalisti, ndr).
Io sono sempre lo stesso. Non sono stato un grande fino alla nona, e non un coglione ora. Non ho mai cercato alibi o scuse, la squadra l’abbiamo fatta io e il ds Roma e non lo negherò certamente adesso. Ci sono mille cose di cui potremmo parlare, anche per ore e forse capiremmo tanti dei motivi delle difficoltà. Ma oggi voglio pensare solo alla Juve Stabia. Accetto le critiche quando ci stanno, ma ogni tanto piace infiammare.
Abbiamo avuto qualche problema la settimana scorsa, abbiamo lavorato con Luciani e Plescia che hanno smaltito i loro fastidi. Lia il più difficile da recuperare e attendiamo il parere dello staff medico, il resto è a disposizione”.
Fonte: cornermessina.it.