La Juve Stabia cade a Messina, vedendo ridurre ulteriormente le possibilità di accedere all’ultima giornata agli spareggi promozione
PODIO
Medaglia d’oro: a Daniele Mignanelli, unico a creare qualcosa di concreto tra i calciatori della Juve Stabia. Dal mancino del 19 si accendono le poche ed isolate iniziative da annotare sull’ideale tabellino delle azioni gialloblu; è Mignanelli infatti a centrare la testa di Zigoni, che impegna il portiere siciliano, e poco dopo quella di Maggioni. Per il resto, consueta gara colma di “garra” del terzino ex Avellino.
Medaglia d’argento: a Davide Barosi, che impedisce che i campani vadano sotto già nel primo tempo. Il portiere della Juve Stabia fa quel che può, rispondendo presente al mancino di Balde ed agli altri tentativi del Messina. La palla tagliente che, deviata da Ferrini, finisce in rete non è certo imputabile alla responsabilità del numero 1.
Medaglia di bronzo: a Gianmarco Zigoni, che non incide ma almeno ci prova. Il centravanti ex Venezia ci mette sicuramente impegno ed attitudine finalizzata, almeno, a lasciare il segno. Per poco non ci riesce, nonostante si contino sulle dita di una mano i palloni effettivamente giocabili a lui indirizzati.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: ad Alberto Gerbo, che si avvia mestamente alla chiusura di stagione senza alcun sussulto finale. Il campionato volge al termine senza che la perenne attesa di vedere in condizione fisica, tattica e tecnica il centrocampista ex Ascoli sia stata neanche parzialmente premiata. Anche a Messina prestazione del numero 5 è a tratti ingiudicabile per quanto poco incisiva.
Medaglia d’argento: ad Alessandro Vimercati, che incappa nel fallo che innesca il vantaggio dei siciliani e non è impeccabile in marcatura. Sfortunato il giovane centrale difensivo, dal cui intervento falloso, evitabile, nasce la rete del Messina. Ferrini tra l’altro sfugge proprio a lui ed all’altro centrale Caldore.
Medaglia di bronzo: a Luca Berardocco che, in modo inaspettato e concitato, rimedia l’espulsione finale. Al netto del cartellino rosso probabilmente immeritato, il regista non riesce a trovare le giuste linee di passaggio per gli esterni e per gli attaccanti. La qualità c’è ma troppo spesso viaggia su binari differenti da quelli dei compagni.