Le sue parole
Dries Mertens ha rilasciato un’intervista ai colleghi del Corriere della Sera:
Mantiene fede al patto che avete fatto nello spogliatoio a inizio stagione?
«
A voi piace raccontarla così, e va anche bene. Il patto, quello vero, l’ho fatto con la città che aspetta di vincere qualcosa da trent’anni. Sono rimasto a Napoli per questo».
Ha fatto gli auguri di compleanno a Higuain?
«Caspita, me ne sono dimenticato. Capita. Non credo ci abbia fatto caso».
Al San Paolo invece ha fatto caso al suo gol?
« È un fuoriclasse, lo sapevamo. Ma ora gioca in un’altra squadra. Non mi va di parlare di lui».
Un giorno anche lei potrebbe tornare da ex, aspettandosi magari un’accoglienza diversa.
«Sono rimasto a Napoli perché ho creduto in questo gruppo, nella forza di Sarri e del progetto. Potevo guadagnare molti più soldi in Cina, ma questa città è un po’ la mia città, i tifosi meritano di vincere. Ci stiamo provando e speriamo di riuscirci».
E dopo?
«Festeggeremo insieme. Poi c’è il Mondiale, mi dispiace non ci sia l’Italia. E non sarà la stessa cosa, purtroppo gli azzurri hanno trovato la Spagna».
Resta a Napoli?
«Ho un contratto di due anni».
Con una clausola di 28 milioni che lei stesso ha definito un affare per chi la paga.
«Da me non è venuto nessuno. In ogni caso, sono concentrato su questo momento, voglio continuare a divertirmi e vincere, al dopo non penso. Nel calcio può succedere di tutto, meglio non andare troppo oltre».
Non è un problema di stanchezza, fisica o mentale che sia?
«Non credo, siamo giovani e con tanta voglia di stare sul pezzo. Mi lamentavo quando non potevo giocarle tutte, non adesso che sono sempre in campo. Piuttosto siamo diventati vittime del nostro gioco. Le squadre ormai ci conoscono e studiano il modo per bloccarci. Qualcosa dovremmo cambiare per continuare a sorprendere e diventare più imprevedibili».
Non si arrabbi, ma nel frattempo il Napoli ha detto addio alla Champions.
«Giusto, ma ho sentito che l’abbiamo snobbata o che inconsciamente ci siamo applicati di meno. Abbiamo dato tutto, invece. Come faremo in Europa League. Nel calcio, poi, non tutto fila sempre liscio, ci sono gli episodi che non sono girati a nostro favore. E poi gli infortuni di giocatori importanti. Non è una giustificazione, certo. Durante una stagione devi mettere in conto che può capitare».
Mertens cosa farà da grande?
«Mai l’allenatore, troppo stress. Mi piacerebbe insegnare calcio ai bambini».
Sarri è stressato?
«Direi di sì… Cinque pacchetti di sigarette al giorno… Lei che dice?!».
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