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Castellammare di Stabia

Mazzetta per essere seppelliti. Arrestato direttore cimiteri

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Chiedeva la mazzetta per le sepolture. Arrestato a Palermo per corruzione l’ex direttore dei cimiteri cittadini.

Su delega della Procura della Repubblica di Palermo, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Capoluogo hanno eseguito, nella mattinata odierna, un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, a carico dell’ex Direttore dei cimiteri cittadini, Cosimo DE ROBERTO, che dovrà rispondere dei reati di corruzione e concussione.

L’attività investigativa, coordinata dalla locale Procura della Repubblica, si è sviluppata dopo che, lo scorso mese di febbraio, erano stati notificati 10 avvisi di garanzia e, contestualmente, eseguite diverse perquisizioni, sia all’interno del Cimitero di Santa Maria dei Rotoli che presso alcune abitazioni dei soggetti indagati.

span style="font-size: 18pt;">Chiedeva la mazzetta di 800 euro a sepoltura

.

All’esito di tale articolata attività d’indagine, caratterizzata, fra l’altro, dagli approfondimenti investigativi conseguenti al rinvenimento di pratiche anomale all’interno degli uffici del Cimitero, i Carabinieri hanno documentato il verificarsi di condotte concussive e corruttive a carico del citato Direttore dei Cimiteri. In particolare, è stato accertato che il DE ROBERTO, dietro il pagamento di somme di denaro non dovute (fino ad 800 euro), si adoperava per reperire illecitamente delle sistemazioni per le sepolture, senza osservare il rigoroso ordine cronologico imposto dai regolamenti cimiteriali.

Veniva, inoltre, evidenziata la gravissima situazione di degrado del cimitero cittadino, al cui interno le salme in attesa di sepoltura rimangono in giacenza per diversi mesi, causando problemi sotto il profilo igienico-sanitario.

A febbraio 2020 erano stati indagati a Palermo dieci persone per corruzione al cimitero dei Rotoli. Si trattava di due medici dell’Asp e di otto dipendenti della Reset (Re.Se.T. Palermo Scpa) azienda partecipata del Comune di Palermo cui 1059 lavoratori su un totale di 1360 dipendenti sono in cassa integrazione da maggio di quest’anno).

L’inchiesta riguardava delle procedure di estumulazione per le quali qualcuno avrebbe pagato perché avvenissero in via straordinaria prima dei vent’anni previsti dalla Legge, per farlo occorre infatti una certificazione medica di avvenuta “mineralizzazione” delle salme. Queste “pratiche” sarebbero state quindi compiute dietro illeciti compensi.

L’indagine era coordinata dalla Procura palermitana ed anch’essa condotta dai Carabinieri del Comando Provinciale insieme ai Nas.

A metà del mese di gennaio 2020 c’era stato anche l’arresto del titolare di un’agenzia di servizi funebri e indagini a carico di altre tre persone. I provvedimenti furono operati a seguito del ritrovamento dei resti di un’anziana svizzera in uno dei viali del cimitero e che avrebbero portato alla scoperta di altri cadaveri trafugati dalle loro tombe originali per far spazio ad altre salme.

L’opinione.

Da queste pagine purtroppo ci si deve ripetere. L’Italia è risaputamente e sempre più, una trasversale collettrice umana di corruzione, dagli scranni più alti fino all’ultimo sgabello del sistema pubblico-politico e nella società cosiddetta anche civile. Mazzette ovunque, da migliaia a qualche decina di euro. E ora i corruttori e concussori sono divenuti anche più raffinati, legalizzati, informatizzati, seppure ancora si usano pure i vecchi metodi specialmente nei livelli più bassi. Non se ne riesce mai ad uscire poiché notoriamente chi va al Governo e nei Parlamenti oppure riveste ruoli nelle Istituzioni, Enti, ecc. se non è interiormente corrotto diventa comunque un omertoso, per opportunismo e anche quieto vivere. La solita domanda: Come se ne esce ?

Adduso Sebastiano

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