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Il maltempo colpisce la Sicilia almeno 10 le vittime. Il premier Conte in partenza per l’Isola VIDEO

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altempo. Dopo la Liguria e il Nordest è la Sicilia nelle ultime ore ad essere flagellata dalle piogge che nel palermitano hanno fatto esondare i corsi d’acqua. Il bilancio è pesantissimo come segnala, a Radio24, Livia Zancaner:

A Casteldaccia, provincia di Palermo, il fiume ingrossato dalla piogge ha travolto una villa dove erano riunite 12 persone, due famiglie, per festeggiare il ponte 9 le vittime tra cui una bambina di 1 anno e due bambini di 3 e 15 anni.  Tre i sopravvissuti: il padrone di casa e la nipote che si erano allontanati pochi minuti prima della tragedia, e un uomo che si è salvato arrampicandosi su un albero, ma ha perso moglie e due figli.

Sempre in provincia di Palermo, a Vicari, un uomo di 44 anni è morto dopo che la sua auto è stata investita dall’acqua esondata dal fiume. Ancora disperso un medico palermitano di 40 anni che si stava recando all’ospedale di Corleone.

La Protezione Civile è al lavoro in tutta la provincia ed il prefetto di Palermo ha chiesto l’intervento dell’esercito che sta effettuando una ricognizione su alcune strade interrotte in molti punti a causa di inondazioni e frane. “Sto partendo per la Sicilia” è l’annuncio di pochi minuti fa, su Twitter, del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.

Tra le zone più colpite c’è il Bellunese dove oggi si recherà anche il vice premier Salvini. Non ha precedenti, neanche in scala minore, il maltempo che ha colpito la zona dice Maurizio Conte, ex assessore all’ambiente della Regione Veneto ora consigliere, e purtroppo la partita non si chiuderà con la fine dell’emergenza afferma, tra l’altro, ai microfoni di Radio24 ai quali dichiara:

“la preoccupazione è quella del rischio legato all’abbattimento di gran parte appunto delle aree boschive, quelle aree che, grazie proprio agli alberi, potevano trattenere le valanghe, potevano trattenere le frane. Sarà sicuramente necessario intervenire, prima eliminando tutti i tronchi e ripristinando quello che era il bosco, sicuramente un lavoro enorme che porterà via risorse che però necessita di consapevolezza sia da parte del territorio ma soprattutto la parte dello stato”. Saranno necessarie delle opere intermedie e, nell’attesa che il bosco possa riprendere le sue funzioni, “servono interventi di difesa del suolo, di ripristino dei canali, sbarramenti per eliminare il rischio frane e opere di manutenzione”

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