Ager Stabianus – Salvalarte: Fino alla fine del mese visite gratuite in compagnia di esperti alla scoperta dei tesori di Varano
V
alorizzazione dei beni culturali, iniziative sociali, ripristino del patrimonio turistico e fruizione dei beni archeologici della collina di Varano a Castellammare di Stabia (anche e non solo attraverso l’iniziativa Ager Stabianus – Salvalarte n.d.a.), di questi ed altri argomenti abbiamo discusso con Simone Izzo, presidente del Circolo Legambiente Woodwardia di Castellammare di Stabia e Gragnano. In particolare l’occasione è stata fornita dall’iniziativa “Ager Stabianus – Salvalarte” giunta all’ottava edizione.
Come di consueto durante le domeniche del mese di Maggio si sviluppa un programma di visite gratuite – ci spiega Simone Izzo – con cui ogni domenica dalle 10.00 alle 13.00, è offerto ai turisti e alla cittadinanza un servizio totalmente gratuito di guida turistica per effettuare una visita guidata presso la Villa di Arianna e la Villa di San Marco.
Allestendo un presidio di giovani volontari che accompagneranno i visitatori alle scoperta delle bellezze dell’antica villa d’otium di San Marco, mentre come appendice, alle ore 12:00, avrà luogo un ciclo di approfondimenti su temi storici, artistici, architettonici e mitologici sempre riferiti all’Ager Stabianus in collaborazione con studenti, laureati o esperti del settore.
Il fine del progetto “Salvalarte” è quello di promuovere le realtà archeologiche e culturali “minori”, posti fuori dai normali itinerari turistici e sconosciuti al grande pubblico ma non per questo meno importanti.
Dal 2012 il Circolo Woodwardia ha scelto come oggetto della campagna le antiche rovine di Stabiae. Queste, riccamente affrescate e dal valore inestimabile, sono la testimonianza di uno scenario di vita differente dai più noti siti di Pompei ed Ercolano.
Le uniche ville in superficie, Villa Arianna, Secondo Complesso e Villa San Marco, furono edificate in un periodo compreso tra l’89 a.C. ed il 79 d.C., momento legato all’eruzione del Vesuvio che seppellì numerose città che sorgevano sotto la protettiva ombra del vulcano.
Lussuose residenze con una superficie estesa tra i 12/14.000 mq, decorate con pitture parietali suggestive e prezioso mosaici pavimentali.
Nelle scorse edizioni di Salvalarte, l’iniziativa ha registrato più di 6000 presenze. Una media di 250/300 ingressi a domenica, in siti mediamente visitati da massimo 30-40 persone a weekend. E’ stato inoltre sottoposto ai visitatori un questionario post esperienza di visita agli scavi archeologici e i risultati sono stati presentati alla Soprintendenza responsabile e all’amministrazione comunale per cercare una risoluzione all’importante problema della mancata o, talvolta ostacolata, fruizione dei beni archeologici di Stabia.
Salvalarte è anche occasione di riflessione ulteriore sullo stato generale di abbandono dei beni culturali della nostra città, piena di tesori troppo spesso criminalmente ignorati o non oggetto di tutela e valorizzazione, fattori che invece potrebbero rappresentare un vero e proprio volano di sviluppo per territori che nonostante tutto rimangono improntati ad una forte vocazione turistica naturale.
A cura di Vincenzo Inserra
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