Sulla vicenda del fiume Sarno interviene il Movimento 5 Stelle attraverso l’interrogazione parlamentare presentata da Teresa Manzo insieme alle deputate Carmen Di Lauro e Virginia Villani
“Dopo oltre 20 anni, mentre la gente si ammala di cancro e il nostro mare diventa sempre più uno sversatoio di veleni e di rifiuti di vario genere, il progetto di bonifica e riqualificazione del fiume Sarno rischia di tornare al punto di partenza”. Queste le parole della parlamentare del Movimento 5 Stelle Teresa Manzo in seguito all’interrogazione parlamentare da lei presentata insieme alle deputate Carmen Di Lauro e Virginia Villani al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa per verificare le modalità e la tempistica della manutenzione del fiume Sarno ad oggi assente. Il mare restituisce tutto, bisogna agire al più presto ed in maniera incisiva, fino ad ora solo inutili interventi spacciati per disinquinanti.
“Vent’anni nel corso dei quali sono stati investiti 700 milioni di euro – continua Carmen di Lauro – per la gran parte spesi per progetti incompleti, come quelli per la realizzazione del sistema fognario e di depurazione. Non è stato fatto alcunché per mettere a sistema un’attività di controllo e di depurazione delle acque provenienti da lavorazioni industriali”.
“L’opera di bonifica e riqualificazione del fiume Sarno è una priorità del MoVimento 5 Stelle. Da anni, in Regione stiamo facendo pressing sulla necessità di riorganizzare i termini e le linee guida del Grande Progetto Sarno – sottolinea Virginia Villani – A nostro avviso è un Progetto che risulta lontano dalle esigenze dei territori e pieno di troppe incognite”.
“Insieme agli altri colleghi del MoVimento 5 Stelle in Parlamento abbiamo più volte avuto modo di confrontarci con il Ministro e con il sottosegretario Salvatore Micillo sulla necessità di intervenire subito sulla questione. Continueremo la nostra battaglia di civiltà, necessaria a ridare alle popolazioni che vivono la Valle del Sarno tra disagi e rischi da inquinamento da oltre 30 anni e non ci fermeremo fino a quando non sarà garantito un progetto di bonifica e riqualificazione trasparente, vero e fattibile in tempi certi”, concludono.
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