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Castellammare di Stabia

Lutto nel mondo del cinema, è morta Silvana Pampanini. Aveva compiuto 90 anni a settembre.

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Negli anni ‘50 era stata tra i simboli della bellezza italiana. Aveva recitato con Alberto Sordi, Totò e Marcello Mastroianni

span style="color: #333333; font-family: Oxygen, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 19px;">Muore a 90 anni Silvana Pampanini, una delle icone del cinema italiano degli anni ’50. L’attrice si è spenta dopo un lungo ricovero presso il Policlinico Agostino Gemelli: due mesi fa era stata sottoposta a un complesso intervento chirurgico addominale. Dopo un’iniziale ripresa, tanto da far pensare a un ritorno a casa, sono insorte complicanze che ne hanno interrotto il recupero. I funerali si svolgeranno venerdì 8 gennaio ore 11 presso la Parrocchia Santa Croce in Via Guido Reni 2 Roma. 

Di famiglia veneta trapiantata a Roma da tre generazioni, nipote della famosa cantante d’opera Rosetta Pampanini, Silvana era ancora una studentessa quando, a sua insaputa, la maestra di canto la iscrisse al concorso di Miss Italia rilanciato a Stresa nel settembre del 1946 dopo la pausa bellica: nonostante la vittoria ufficiale di Rossana Martini le vivaci proteste del pubblico determinarono l’assegnazione del premio “ex aequo” anche a Silvana. 

Sul grande schermo la Pampanini apparve, spesso doppiata nella voce ma non nel canto, accanto a tutti i migliori attori italiani del dopoguerra: da Totò ad Alberto Sordi passando per Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. Negli anni ’50 molti film con la Pampanini furono distribuiti in tutto il mondo. I titoli più noti sono: “I pompieri di Viggiù” che nel 1949 la rivelò al grande pubblico; nel 1951 “O.K. Nerone”, suo primo successo internazionale nonché parodia di Quo vadis? e “Bellezze in bicicletta” in cui cantò una delle più celebri canzoni dell’epoca; nel 1952 il pluripremiato “Processo alla città” e “La presidentessa” tratto da una brillante pochade francese; nel 1953 un riuscito episodio di Un giorno in pretura per cui si lasciò invecchiare di 30 anni dal truccatore; nel 1955 la commedia “La bella di Roma” di Luigi Comencini e il campione di incassi “Racconti romani” da un soggetto di Alberto Moravia. Infine La strada lunga un anno di Giuseppe De Santis, candidato all’Oscar 1959 e vincitore del Globo d’Oro come miglior film straniero.

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