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Castellammare di Stabia

Lozano e Osimhen brillano al Tardini: Gattuso, quante soluzioni in avanti

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Buona la prima. Il Napoli supera il Parma al Tardini per 2-0 e inizia bene il suo campionato. Tra conferme e sorprese, gli azzurri si dimostrano double face.

Gattuso si affida ai suoi fedelissimi: spazio a Mertens e Insigne. C’è un ma. Nella formazione titolare è presente anche Lozano. Il messicano, dopo una stagione da desaparecido, è chiamato a vivere un anno da protagonista. Nessuna cessione per lui. Solo tanta fiducia. L’investimento fatto è di quelli importanti e non può essere sprecato. Lozano dal primo minuto è un segnale. Ed è già evidente nei primi minuti di gioco che è un giocatore diverso, el chucky. Nello sguardo, nell’atteggiamento. In campo è vivo e non la brutta copia di se stesso, come spesso è apparso nell’era Ancelotti. Dialoga con i compagni, cerca la giocata, compie i movimenti giusti: il ragazzo può realmente essere un’arma in più per il club di De Laurentis, che tanto se lo augura considerando i soldi spesi per portarlo a Napoli.

Osimhen in modalità “entro, spacco, esco, ciao”

Se Lozano può essere considerato un “nuovo vecchio  innesto”, Osimhen è a tutti gli effetti la novità di questa squadra. Per chi non lo conoscesse, il ragazzo è un classe 1998, nato a Lagos in Nigeria, alto 1.86m, ex giocatore del Lille, acquistato dal club di ADL per 70 milioni di euro. Non possiamo parlare di promessa. Non può esserlo, considerando il costo del cartellino. Osimhen è stato preso per brillare. Ieri ha messo in mostra alcune delle sue qualità. Il cambio di marcia del Napoli, quando il centravanti è entrato, è stato evidente. Resta, però, un ragazzo del ’98. Che ha tutto per esplodere, ma che corre il rischio di perdersi. Gattuso lo sa bene e da tempo intelligentemente e strategicamente lavora per riduzione.

Mertens, papà chioccia

Ad aiutare Osimhen a cucirsi addosso la maglia azzurra, un calciatore che ne conosce il peso: Dries Mertens. La sintonia tra i due è evidente negli sguardi, nelle parole che il secondo rivolge al primo per spiegargli i movimenti in campo, nell’esultanza. Entrambi attaccanti, ma compatibili: nessuna competizione. Non è difficile immaginare un Napoli con loro due in campo contemporaneamente. Insieme ad Insigne, dall’alto delle sue trecentocinquanta presenze, a guidare la squadra e fare anche il lavoro sporco. In avanti e in difesa: ovunque.

“Indovina il tridente”, il giochino della domenica

E Petagna? C’è spazio anche per l’ex Spal. Gattuso lo lancia all’ottantacinquesimo nella mischia e gli dà un forte segnale. “Ho bisogno anche di te”, quasi a voler dire il cambio. Il reparto offensivo del Napoli è folto quanto basta e eterogeneo. Mai così. Mertens, Osimhen, Insigne, Politano, Lozano, Petagna: sei giocatori validissimi per tre maglie da titolare. Le soluzioni a cui potersi affidare sono numerosissime. Sarà difficile prevedere come gli azzurri scenderanno in campo. Questione da affidare ad esperti di calcolo combinatorio.

 

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