Lorih Caradonna: “Sono risultata una delle tre modelle più seguite a livello italiano”
Lorih Caradonna: “Sto lavorando al mio libro”
ARTICOLO DI CARLO AMETRANO
La voglia di non arrendersi. Nella vita, dopotutto, quando si vuole raggiungere un obiettivo bisogna crederci. Sempre. E Lorih lo ha fatto, non solo raggiungendo il suo sogno – riconosciuto sempre di più grazie ai titoli acquisiti – ma anche mettendo a tacere i diversi tabù del mondo della moda. Lorih Caradonna è questo e ancora molto altro, come raccontato in un’intervista esclusiva ai microfoni di Marco Palomba e Carlo Ametrano.
Lorih, come stai? Quanto sono stati impegnativi questi mesi?
“Ridendo e scherzando siamo arrivati quasi alla fine dell’anno. Devo dire che è stata una stagione difficile ma allo stesso tempo molto produttiva. A settembre ho avuto il piacere di partecipare al Festival del Cinema di Venezia come madrina del film di Antonio Cirillo. Ci tenevo di cuore a ringraziare sia la mia manager Marianna che l’ufficio stampa per esser riuscita a partecipare: ho avuto la tachicardia tutto il tempo. Per concludere, vi dico che il 6 novembre sarò a Roma per esser premiata al Ministero dell’Arte di Roma come artista. Sto preparando il discorso e sono particolarmente emozionata”.
“Per me è tutta una grande vittoria: sono riuscita a portare la normalità nel mondo della modella, basti solo pensare che lavoro con una cicatrice enorme e cerco sempre di far passare il lato umano. Ci tenevo anche a ricordare che sono risultata una delle tre modelle più seguite a livello italiano: descrivere a parole la gioia per tutto questo per me è praticamente impossibile”.
La modella di oggi è un’artista completa?
“E’ assolutamente così. Dietro la modella c’è recitazione, sguardo, espressività e di conseguenza la modella diventa un’artista al 100%. Altrimenti, non si riuscirebbe a creare un progetto su di lei. La modella deve essere poliedrica e il fatto che sia riuscita a portare in questa dimensione dei “difetti”, per me è davvero un fatto importante. Di solito si lavora su modelle alte 1 metro e 75, mentre io sono 1 metro e 57: questo significa rompere i canoni tipici”.
Dei vari ruoli ricoperti, qual è stato il più difficile?
“L’ostacolo più grande è la parte di recitazione. La modella a furia di provare e riprovare nel servizio fotografico riesce nel suo intento. In ambito recitativo, invece, bisogna interpretare situazioni che non ti appartengono. Quando ho recitato io, avevo la parte di una tossica, che non mi appartiene come stile di vita. Recitare, però, per una modella è fondamentale e rientra nella poliedricità della professione”.
Quali sono i tuoi prossimi impegni?
“Sto scrivendo un libro in cui racconto la storia della mia vita. Voglio insegnare alle ragazze ma alle persone in generale che non bisogna mai fermarsi all’ostacolo. Ho sempre immaginato la mia vita come una scalata: quando arrivi alla cima, la vista è stupenda, ma per arrivarci devi impegnarti veramente tanto. Il consiglio da dare alle ragazze che vogliono entrare in questo mondo è mettere da parte famiglia, amici e dare il 100% di te stessa, prendendo in considerazione l’idea che non vedrai sempre la famiglia, senza farsi impressionare dai tanti ciarlatani che ci sono in quest’ambiente”.
Ti aspettiamo al Senna Day di Carlo Ametrano il prossimo anno, confermi la tua presenza?
“Non mancherò di certo! L’evento già quest’anno è stato fantastico, ma sono sicura che sarà così anche a partire dal prossimo anno”.