Arrivati con un volo militare da uno dei Centri di detenzione per immigrati irregolari di Tripoli, Libia. Sono i primi 162 migranti (soprattutto donne e bambini) arrivati ieri sera in Italia grazie al primo corridoio umanitario ‘legale’, frutto di un lungo lavoro che ha coinvolto l’Italia, il governo libico, l’Onu e la Cei. I migranti sono stati individuati nei mesi scorsi dal personale dell’Unhcr, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, tra coloro che erano in condizioni di massima fragilità.
“E’ un evento particolarmente importante a pochi giorni dal Natale”, commenta il ministro dell’Interno, Marco Minniti, che ha accolto i primi migranti atterrati verso il tardo pomeriggio di ieri. “Per la prima volta si è aperto un canale umanitario direttamente dalla Libia verso l’Europa e in questo caso verso l’Italia” – spiega Minniti.
Soddisfacente la collaborazione con la Libia, che non aveva mai firmato la convenzione di Ginevra. Il governo libico ha aperto un “corridoio umanitario” che ha permesso a donne e bambini di trovare un rifugio dalle brutture della guerra, e che ora in Italia troveranno accoglienza. Infatti, grazie all’accordo tra il governo e la Conferenza episcopale italiana, verranno inseriti nel sistema Sprar e accolti in sedici diocesi in tutto il Paese: da Arezzo a Benevento, da Treviso a Varese, da Milano a Reggio Calabria. A tutti è stata concessa la protezione internazionale e tutti verranno inseriti in un percorso di integrazione.
M
inniti ringrazia anche “chi ha acceso questa nostra iniziativa, ovvero il cardinale Bassetti, presidente Cei, che ha costruito con noi questo percorso. Per noi è solo l’inizio, continueremo a lavorare per i corridoi umanitari” , conclude il ministro.
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