“L’insegnante e la sua maschera. Teatralità e comunicazione nell’ insegnamento“ di Maviglia e Bertocchi. Come affrontare il difficile compito dell’insegnamento.
Gli autori Maviglia e Bertocchi affrontano la tematica della teatralità declinata a scopi didattici.
Il punto di partenza di questo volume è la personale esperienza dei due autori.
Infatti Mario Maviglia e ‘ stato insegnante elementare e ha ricoperto l‘incarico di Coordinatore Regionale degli Ispettori della Lombardia e Provveditore agli Studi di Brescia.
Mentre Laura Bertocchi e’ docente di lingua francese presso la scuola secondaria di secondo grado , cultore della materia per la lingua francese presso la facoltà di economia dell’ Università degli Studi di Brescia , nonché componente del CDA del Centro Teatrale Bresciano.
Inoltre è coautrice con Maviglia dell’ articolo L’ insostenibile pesantezza dell’ insegnare edito da Edscuola nel 2020.
Si parte dal presupposto che la professione dell’ insegnante non si esplica semplicemente in ciò che egli afferma ma anche e soprattutto nel modo in cui lo fa.
Adottando il punto di vista della rappresentazione teatrale per decodificare ciò che accade all’interno di una classe e’ possibile verificare se gli strumenti tipici dell’attore di professione siano utilizzati in modo abile e consapevole da parte dell’ attore- insegnante perché in concreto ciò che si chiede al docente è proprio di interpretare una parte .E di farlo ovviamente in modo sensato
ragionevole e autentico.
La teatralità dell’ insegnante si basa sul movimento, sulla postura,la mimica ,il contatto visivo, la prossemica, il tono e il ritmo della voce. Sul canovaccio della lezione , sul costume dell’attore – docente.
Un bravo insegnante può essere definito tale non solo in virtù della padronanza della propria disciplina ma anche per le abilità teatrali da lui messe in atto per interpretare al meglio il suo copione .
La prefazione e’ curata da Camilla Baresani Varini , scrittrice e Presidente del Centro Teatrale Bresciano.
Secondo le neuroscienze la forma è più importante della sostanza .
L’ espressività e’ un superpotere e il modo di comunicare determina il contenuto della comunicazione .
Un insegnante pur non essendo molto preparato può dare l’impressione di essere un bravo insegnante nel caso in cui sia molto espressivo .
Si tratta di capire come interpretare abilmente i contenuti.
In fondo “ Se non insegniamo , siamo allievi . Oppure abbiamo delle opinioni e vogliamo esprimerle e andiamo nei dibattiti televisivi oppure giudichiamo gli interventi altrui in base alla capacità di affermare la propria argomentazione “.
Nell’ introduzione gli autori indicano gli interrogativi alla base della loro riflessione : cosa succede all’ interno della classe quando l’attore -insegnante parla e agisce ? Quali modalità comunicative utilizza? E’ possibile rintracciare una coerenza tra il verbale e il non verbale nella sua comunicazione ?Come si manifesta il non verbale ? Come tiene la scena? Gli spettatori sono interessati? Sono coinvolti attivamente nella costruzione del copione ?
Il testo è stato così diviso in due parti :la prima intitolata la vita scolastica come rappresentazione dove si toccano i temi del ruolo inteso come comportamento ,del personaggio dell’attore- docente .
Si tratta delle regole esplicite ed implicite da seguire per recitare secondo copione .
Questa parte termina con un importante capitolo dedicato al tema della comunicazione verbale e non verbale .
La seconda intitolata L’ attore-insegnante in azione tratta la voce, la postura, il movimento, il linguaggio espressivo facciale , la gestualità,la formazione dell’ attore -insegnante.
Nelle conclusioni gli autori specificano che la prospettiva drammaturgica in ambito didattico non si prefigge lo scopo di sostituirsi alla specificità del lavoro del docente che è quella di garantire lo sviluppo dei processi di apprendimento e di socializzazione dei suoi allievi.
Essa invece è una prospettiva che può consentire all’insegnante di affrancarsi dalle inconsapevolezze che possono influire negativamente sulla sua performance .
È il libro da leggere !
E
lena Cecoro
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