Carla Fracci, la regina della danza italiana, è morta a 84 anni, dopo una lunga lotta contro un tumore. Nata a Milano nel 1936 da papà tranviere, trascorre l’infanzia in campagna dalla nonna e dai cugini fino al 1946 quando, all’età di dieci anni e spinta da amici di famiglia, si presenta al provino per entrare nell’Accademia del Teatro alla Scala. “A differenza di tante altre bambine, io non ho mai realmente sognato di fare la ballerina. Sono nata poco prima della guerra, poi fummo sfollati a Gazzolo degli Ippoliti, in provincia di Mantova, quindi a Cremona. Papà lo credevamo disperso in Russia. Io giocavo con le oche, ci si scaldava nella stalla (…) Fu un’amica dei miei che li convinse a portarmi all’esame di ammissione alla scuola di ballo della Scala. E mi presero solo per il bel faccino, perché ero nel gruppo di quelle in forse, da rivedere”. Durante la carriera aveva danzato con i ballerini più famosi del momento, tra i quali Nureyev, Vassiliev, Baryshnikov, Bortoluzzi, Murru e Bolle.
Al teatro è rimasta sempre legata, tanto che il 28 e 29 gennaio scorso aveva tenuto una masterclass con i protagonisti del balletto Giselle andata in streaming sui profili della Scala e disponibile anche su Raiplay.
S
tudiò alla scuola di ballo del Teatro alla Scala dal 1946, sotto la guida di Vera Volkova e altri coreografi, diplomandosi nel 1954. Nel 1956 è diventata danzatrice solista, due anni dopo prima ballerina.
Nel 1964 si è sposata con il regista Beppe Menegatti, con cui ha avuto un figlio, Francesco, e col quale ha condiviso anche parte del suo percorso artistico.
Moltissimi sono i personaggi da lei interpretati in tutta la sua carriera, che arrivano a più di 200. Tra i più degni di nota Giselle, la Sylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea.
È stata d’ispirazione per una poesia di Eugenio Montale, “La danzatrice stanca”, inserita nel “Diario del ’71 e del ’72”.
Fino agli anni ’70 danza con diverse compagnie straniere, dal London Festival Ballet al Royal Ballet, dallo Stuttgart Ballet al Royal Swedish Ballet. La sua carriera si è legata negli anni Ottanta anche al Teatro San Carlo di Napoli, di cui ha diretto il corpo di ballo, poi all’Arena di Verona approdando infine all’Opera di Roma, dove è rimasta sino al 2010.
Per cinque anni, dal 2009 al 2014, è stata anche assessora alla Cultura della Provincia di Firenze.
Il 19 settembre 2020 il Senato della Repubblica Italiana le ha conferito il premio alla carriera.
Le parole del presidente Mattarella – “Le straordinarie doti artistiche e umane, che hanno fatto di lei una delle più grandi ballerine classiche dei nostri tempi a livello internazionale. Carla Fracci ha onorato, con la sua eleganza e il suo impegno artistico, frutto di intenso lavoro, il nostro Paese. Esprimo le più sentite condoglianze ai familiari e al mondo della danza, che perde oggi un prezioso e indimenticabile riferimento”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto celebrare l’etoile.
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