Lega Pro, cambiano i presidenti a capo della Lega di Serie C ma non cambiano le storture: la gestione del caso Brindisi-Juve Stabia con lo slittamento anche della successiva gara di campionato col Catania ne sono la più evidente dimostrazione.
Le storture nella gestione del caso Brindisi-Juve Stabia e il successivo slittamento di Juve Stabia-Catania.
Molti speravano che con l’avvento di Sky quale unica piattaforma per la trasmissione in esclusiva delle gare di Serie C, sia pure con gli orari e le date assurde anche infrasettimanali per la disputa delle gare, non si assistesse più a degli scempi come negli anni precedenti con le continue variazioni di orari e date delle gare stesse.
Invece niente di tutto ciò. Alla prima occasione utile date di nuovo stravolte. A farne le spese soprattutto i tifosi che magari hanno sottoscritto un abbonamento allo stadio conoscendo gli orari della prima fase del campionato e avevano organizzato i loro impegni anche in base a queste date.
Per non parlare di chi (e a Castellammare ne sono molti) magari vivono e lavorano al nord Italia e avevano organizzato viaggi in treno per essere presenti sabato 14 ottobre alle 14 al “Romeo Menti” per assistere al match interno sentitissimo col Catania.
Soldi che ovviamente saranno stati spesi a vuoto e che di sicuro non rimborserà la Lega Pro.
Anche la Juve Stabia è sicuramente penalizzata in questa vicenda: a parte lo slittamento di due giorni della gara col Brindisi, il Catania avrà il sicuro vantaggio di presentarsi al “Menti” con due giorni di riposo in più che permetterà agli etnei di poter preparare con molta più calma il match.
Senza calcolare anche il danno economico in termini di affluenza allo stadio perchè una cosa è giocare il sabato alle 14, altra cosa ben diversa è giocare la domenica alle 14, quando la domenica e in particolare il pranzo domenicale sono un qualcosa di quasi sacro dalle nostre parti.
Lega Pro, cosa si poteva fare e non si è fatto per Brindisi-Juve Stabia che ha portato allo slittamento anche di Juve Stabia-Catania.
Tutto il rispetto per la piazza di Brindisi importantissima per il calcio meridionale e di tutta Italia, ma anche la vicenda della disponibilità dello stadio “Fanuzzi” poteva essere gestita diversamente.
Capiamo lo sforzo che le autorità di Brindisi hanno profuso per tutta la settimana per cercare di far esordire finalmente la squadra cittadina in casa dopo un inizio molto travagliato della stagione alla ricerca di una dimora provvisoria. E capiamo anche il peso politico che un eventuale esito positivo della vicenda avrebbe potuto avere.
Quello che capiamo molto meno è però perchè, quando da Brindisi già da inizio settimana arrivavano immagini che mostravano lo stadio come un cantiere a cielo aperto e senza manto erboso poi rizzollato in fretta e furia negli ultimi giorni, non si sia subito scelto uno stadio alternativo dove poter disputare Brindisi-Juve Stabia alla data e all’orario prestabiliti.
Solo un miracolo avrebbe fatto sì che la Commissione pubblici spettacoli nel sopralluogo fatto ieri al “Fanuzzi” avrebbe potuto dare il placet per lo svolgimento del match. E ci si chiede, nelle 48 ore di proroga del match cosa potrà effettivamente cambiare nelle irregolarità riscontrate come quella alle dimensioni delle balaustre in Curva?
Per tutti i motivi sopra citati la Lega Pro appare sempre più come il campionato dell’approssimazione e dell’improvvisazione. Non si può arrivare al venerdì sera a meno di 48 ore dal match a cercare un campo su cui disputare il match come si faceva da bambini quando si cercava un campo da affittare per fare la partita tra amici.
Un campionato in cui ad essere sempre più bistrattati solo solo i tifosi che dovrebbero essere i fruitori dello spettacolo e che vengono sballottati tra orari e date che cambiano spesso e volentieri e in cui il Sorrento gioca le sue gare interne a Potenza, il Monterosi a Teramo e il divieto di trasferta ai tifosi è sempre più ingiustamente all’ordine del giorno.
