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Che, da strumento capace di lanciare in orbita personaggi sgraditi agli apparati, le primarie fossero scadute a camarilla alimentata dagli apparati stessi era cosa nota o comunque fortemente sospetta. Vedersela però sbattere in faccia suscita un moto di disgusto che mina la credibilità di un meccanismo elettorale e del partito che su quel meccanismo aveva fondato la propria differenza. Il fatto poi che, almeno in queste immagini, a essere beneficiata dal voto «assistito» sia stata la candidata che si presentava come simbolo del nuovo corso, rende ancora più indifferibile un intervento del segretario del Pd, che sulla mistica delle primarie ha costruito la sua carriera e legittimato la nomina a presidente del Consiglio. Il Renzi che abbiamo conosciuto prima che l’incenso dei sacerdoti di regime si incaricasse di rallentarne i riflessi caccerebbe all’istante i dirigenti dall’euro facile e rifarebbe subito le primarie napoletane, mettendo qualche sceriffo affidabile a controllare l’ultima propaggine dell’infinito Far West italiano.
*lastampa
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