Chiunque pensi che il concetto di citycar sia un concetto ‘moderno’ e ‘contemporaneo’ probabilmente non conosce la Lawil Varzina, simpatica vetturetta italiana sessantottina.
Tra le varie eccellenze ‘Made in Italy’ perse nel tempo, soprattutto in campo automobilistico, va sicuramente annoverato il marchio ‘Lawil’, o meglio la ‘Lawil Costruzioni Meccaniche e Automobilistiche’. La Lawil è stata una casa automobilistica italiana con sede nell’Oltrepò Pavese, e precisamente a Varzi in provincia di Pavia, che ha prodotto autovetture a partire dal 1968 e fino al 1980. La Varzina è stata il primo modello di citycar, allora ‘microcar’, rara e molto di nicchia, tant’è che ne venivano costruiti circa 5 esemplari al giorno. Era disponibile in versione berlina, aperta e Furgone Break.
I
l primissimo modello della Varzina fu disegnato dalla Carrozzeria Scattolini ed equipaggiato con il motore della Innocenti Lambretta 125 cc. La nascita della piccola vetturetta fu promossa dall’imprenditore italiano Carlo Lavezzari. Fu presentata al salone dell’automobile di Parigi del 1966 come prototipo e fu notata dall’imprenditore francese Henri Willam. E fu proprio quest’ultimo che ne commissionò la produzione in serie facendo nascere la Lawil, acronomo dell’unione dei due cognomi Lavellari e Willam.
La Lawil Varzina cominciò ad essere commercializzata in Italia dal 1971 prendendo il suo nome dalla città di Varzi, e fu oggetto nel tempo di significative modifiche riguardanti sia la meccanica, sia il motore.
Nel tempo l’originaria motorizzazione della Lambretta 125 cc fu sostituita da un 175 cc e poi da un BCB di 250 cc, e le ruote da 8 pollici furono sostituite da nuove ruote da 10 pollici.
Michele Calvi, tecnico meccanico della città di Varzi, e dipendente della ditta Lawil, si occupò della trasformazione del prototipo iniziale del modello furgone break e collaborò con i tecnici francesi negli anni successivi al 1985, quando la Varzina non veniva più commercializzata in Italia continuando invece in Francia fino al 1988.
All’epoca, la normativa italiana sanciva che le microcar dovevano essere equipaggiate di massimo tre ruote. La Varzina, dotata da sempre di quattro ruote, era la automobile più piccola del mercato italiano. La Varzina fu commercializzata in Francia, dove invece era considerato un quadriciclo, come Willam Farmer e, nel 1972, fu importata anche in Inghilterra dal carrozziere Crayford.
Le dimensioni erano davvero ridottissime, molto più piccola di una smart e la lunghezza del prototipo non superava i 1,78 m. La Lawil Varzina poteva trasportarer due passeggeri e con la meccanica della Lambretta e motori monocilindrici due tempi. Nel tempo la vettura fu allungata nel 1969 di 27 cm e nel 1980, poco prima della cessazione della produzione, di ulteriori 20 cm.
Oggi Lawil conta migliaia di appassionati in tutto il mondo con diversi gruppi facebook dedicati, tra cui spicca l’italianissimo ‘Lawil, gli amici della Varzina’.
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