<strong>I lavoratori stagionali incontrano l’europarlamentare Dino Giarrusso (M5S). Idee e progetti per fronteggiare il periodo pandemico Covid-19.
“I Ragazzi In Piazza” si sono incontrati ieri, all’Isola Bella di Taormina, con l’europarlamentare del M5S Dino Giarrusso, il quale si è ben volentieri dimostrato disposto a portare avanti la loro voce, facendo pervenire le loro richieste anche ai colleghi e ai ministri attualmente in carica nel settore turismo e sussidiarietà.
Da un momento casuale presso la piazza di Calcarone sita a Giardini Naxos, nasce per merito dei fondatori Roberto Sabato, Francesco Tizzone, Gabriele Puglia e Rosalba Longo, la voce di un gruppo di ragazzi, lavoratori stagionali che hanno intenzione di non lasciare morire nel silenzio richieste e progetti emersi in occasione del periodo drammatico che ancora non ci siamo lasciati alle spalle, quello pandemico Covid-19.
Riuniti da ideali comuni e per lottare per i propri diritti, “I Ragazzi In Piazza” sono ben lontani dal protestare senza alcun fine, bensì desiderano reagire, costruire, cambiare.
Mettere in atto una rivoluzione sociale che si concretizzi, si, entro i margini del settore turistico ma che anche, possa andare oltre.
Ma cosa chiedono I Ragazzi In Piazza?
“Dopo aver varato due decreti, il Governo, inserendo dei codici che hanno creato molta confusione ed hanno lasciato senza sussidio alcuni che ne avrebbero fatto richiesta, bisognerebbe cominciare a pensare ad una soluzione che metta in sicurezza migliaia di lavoratori che sono rimasti e rimarranno, fino all’inizio della stagione prossima, senza un lavoro ed una fonte di sostegno.” Dichiara Dario Sterrantino, lavoratore stagionale nella riviera Jonica.
“La NASPI, che nel 2016 fu varata dal governo Renzi, ha mostrato tutti i suoi limiti e
tutta la sua iniquità che noi stagionali avevamo prontamente spiegato non
appena introdotta, lasciando alcuni lavoratori stagionali senza un sussidio già a
partire dal mese di febbraio”, continua Sterrantino.
– La mia idea, prosegue, sarebbe quella di introdurre in questo momento particolare una nuova
indennità in grado di garantire un periodo di copertura economica a tutti quei
lavoratori che non saranno chiamati a svolgere il proprio lavoro nelle aziende
turistiche o ad esse connesse. Il nuovo sussidio si chiamerebbe “Coronaspi”.
Questa indennità, come per la NASPI, avrebbe una durata pari alla metà delle
settimane contributive degli ultimi 4 anni, ma con la differenza che non esclude
quelle che sono già state usate negli anni precedenti per richiedere il sussidio di
disoccupazione. –
“Con questa formula, se in 4 anni si è lavorato 2 anni, la durata della Coronaspi
sarebbe di 1 anno.
A questo punto l’INPS, dopo aver calcolato la durata, sottrarrebbe le mensilità
già erogate e liquiderebbe mensilmente il restante periodo. L’importo mensile
sarebbe pari a 750 euro e possono accedere tutti i lavoratori che hanno
presentato richiesta di NASPI dal 01 maggio 2019 al 30 aprile 2020 per un limite
di 65 settimane.
È previsto un meccanismo di protezione per cui se la durata non supera le 52
settimane, il lavoratore dopo aver percepito tutta la Coronaspi, accederebbe
ad un reddito di emergenza corrispondente al valore di 450 euro aumentato di
50 euro per ogni componente del nucleo familiare per un numero limitato di
mensilità.”
L’ideatore della “Coronaspi”, insieme ai ragazzi che ieri erano presenti all’incontro con l’On. Dino Giarrusso, Francesco Tizzone, Giuseppe Leotta, Gabriele Puglia e Roberto Sabato (in foto), hanno anche lanciato delle proposte per trovare le eventuali coperture finanziare affinché possa andare importo questo nuovo strumento di sussidio, ovvero la Creazione di un “Fondo di un finanziamento per lavoratori stagionali” presso il Ministero dell’economia e delle finanze che possa essere praticabile attraverso le seguenti modalità:
1)Tutte le regioni in egual misura potrebbero finanziarlo facendo confluire le risorse stanziate per mettere in piedi politiche di sostegno al comparto turismo;
2)Pubblicizzazione campagna raccolta fondi “Stagionale uno di noi” rendendo possibile anche la donazione del 5 X mille alla nomenclatura “Albo degli stagionali”, idea di Francesco Tizzone.
3)Indirizzo nel fondo degli introiti derivanti da tante accise sulla benzina (34
miliardi di euro di gettito nel 2018, (Guerra in Etiopia, Crisi di Suez, disastro Vajont, missione Onu Bosnia e Libano ecc…)
L’appello de “I Ragazzi In Piazza”: Ridateci una sicurezza, ridateci una dignità, solo in questo modo nessuno sarà lasciato indietro!
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