La sostanza, per citare il noto giornalista, e scrittore, Travaglio è questa: I fatti separati dalle opinioni. Perché, fondamentalmente, senza fatti si può dimostrare tutto e il contrario di tutto mentre con i fatti no. L’intenzione sarebbe quella, essere quanto più sistematici possibili. Se è fatto giusto, chapeau, mentre se è fatto sbagliato, guai. E ci perdoni ancora Travaglio se utilizzeremo la sua idea per parlare di calcio, ma al popolino piace così.
Il fatto è che over. E sì, è stato bello. Ma 6 punti da recuperare in sette partite sono un po’ tanti, considerando questa Juve inesauribile, alla 20esima vittoria in 21 partite.
Il fatto è che questa Roma, uscita trionfante dal derby contro la Lazio, incomincia a far paura. Il secondo posto, che vale l’accesso diretto in Champions, è oro. Perderlo significherebbe buttare all’aria un’intera stagione. E anche quella successiva.
Il fatto che la seconda ammonizione ad Higuain non c’era.
Il fatto è che Koulibaly andava sanzionato per il fallo su Duvan Zapata, che gli sarebbe costato la seconda ammonizione.
Il fatto è che i direttori di gara tolgono e mettono e che non si trattata di una nuova calciopoli, ma di semplice incompetenza. Non dovrebbero arbitrare in serie A, questo sì.
Il fatto è che se si continuano a trovare scuse lo scudetto non si vincerà mai. Nemmeno con un Higuain così.
Il fatto, però, è che il comportamento di Higuain è giustificabile. Il pipita ha voluto difendere il suo, il pipita ha voluto sfogare la sua rabbia, per uno scudetto che è stato perso, per un epilogo che appare troppo crudele.
Il fatto è che lo scudetto è stato perso da episodi, singoli episodi. L’espulsione di Higuain, l’infortunio di Reina, l’entrata di Gabriel, la papera di Gabriel. Ma anche il gol di Zaza, la sconfitta a Bologna. Episodi, semplici episodi, che oscurano una stagione a dir poco eccezionale.
Il fatto è che l’Udinese ha giocato come mai in stagione, con la fame di chi vuole dimostrare qualcosa, di chi vuole vincere. Forse fin troppa fame, e cattiveria, quando Danilo ha spinto in mal modo il compagno di squadra Badu, reo di star calmando Higuain. Prima uomini, poi calciatori. Ieri non è sembrato proprio così.
Il fatto è che l’abbraccio di Gabbiadini ad Higuain, per stemperare gli animi e tranquillizzarlo, è quanto di più bello c’è nello sport. Il primo che, nonostante sia stato relegato in panchina tutta la stagione ” a causa” proprio del pipita, lo consola. Parlavamo di uomini e calciatori: Manolo Gabbiadini è entrambi, in modo splendido.
Il fatto è che Higuain potrà rimanere fuori due o tre giornate, ma il Napoli non può arrendersi. 7 partite, 7 finali, per conservare un secondo posto fondamentale. Chissà magari sarà proprio Gabbiadini a rialzare la squadra, dimostrando di meritare il posto da titolare e l’europeo, in Francia. Il suo momento è arrivato.
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