‘’Tu sei prezioso ai miei occhi’’ racconta la vita di Francesco Amatruda mancato all’età di 31 anni per la Distrofia Muscolare di Duchenne.
La vita di Francesco Amatruda in: ‘’Tu sei prezioso ai miei occhi’’
L
a sua vita è una bella testimonianza di fede nel vivere la sofferenza e nel dare un senso al dolore che apre alla speranza.
Il libro, scritto da Luisa Amatruda e Luca Fagari, è stato presentato lo scorso 4 ottobre. Evento organizzato dall’Avis-Aido.
I suoi occhi ispirano gioia e adesso osserveranno ancora.
Francesco ha vissuto 31 anni, ci ha lasciati il 15 maggio 2019. Ha avuto una vita breve, silenziosa, senza mai un lamento, mancato a causa della Distrofia Muscolare di Duchenne.
Tanto amato dalla sua famiglia, con lo stesso amore, dopo la sua morte, mamma Luisa ha voluto raccogliere in un libro, ‘’Tu sei prezioso ai miei occhi’’, scritto in collaborazione con il Prof. Luca Fagari, ‘’… la testimonianza di fede di Francesco, il coraggio di abbracciare la propria croce e di perseverare come vittima immolata su di essa.’’
Il libro è stato presentato al pubblico il 6 agosto ad Agerola (Napoli) e lo scorso 4 ottobre a Loreggia (Padova). Evento, quest’ultimo, tenutosi presso la sala polivalente ‘’Casa del Giovane’’ della Parrocchia del comune padovano e organizzato dall’Avis-Aido.
L’incontro, a cui hanno partecipato tantissime persone, si è aperto con i saluti di Don Antonio Cusinato, parroco di Loreggia: il libro ‘’è una bella testimonianza di una mamma che accompagna un figlio. Un figlio particolare, prezioso’’, queste le parole del sacerdote.
L’incontro è proseguito con la presentazione di Luisa che, con la forza che solo una mamma sa tirare fuori, ha spiegato: ‘’…abbiamo voluto scrivere la sua testimonianza di vita e di fede…scrivere è servito a prendere il coraggio di affrontare questo dolore, elaborarlo, riviverlo diversamente, trasformandolo in qualcosa che non sia solo sofferenza’’.
‘’Attraverso la testimonianza – ha continuato Luisa – ci si lascia coinvolgere personalmente dal messaggio che si propone, rendendo le storie di vita balsamo su ferite aperte’’.
‘’Il titolo del libro che abbiamo scelto, rappresenta per noi un esempio della testimonianza’, con esso, ‘’abbiamo raccolto le nostre emozioni e pensieri scritti per non dimenticarli… col passare dei mesi ne è nato un vero e proprio libro composto da 9 capitoli.
Ognuno affronta un aspetto della vita di Francesco’’.
Luisa ha proseguito illustrando i contenuti dei capitoli: ‘’non è casualità ciò che ci accade’’, le date del suo ultimo tratto di vita con noi, sono collegate ad eventi significativi’’.
Le stesse date delle presentazioni del libro (6 agosto e 4 ottobre) corrispondono alle Festività di San Salvatore, trasfigurazione di Nostro Signore Gesù, ‘’di cui Francesco ha vissuto nella sua persona questo stato di grazia’’, e San Francesco d’Assisi, ‘’di cui Francesco aveva ereditato il suo caratteristico stile di vita, l’umiltà’’.
‘’Francesco sapeva ascoltare – continua Luisa – e negli ultimi giorni sapeva comunicare anche solo con lo sguardo. Offriva contributi benefici a favore di bambini che soffrono la fame, le malattie e la guerra. Azioni di generosità che nemmeno noi eravamo a conoscenza’’.
Luisa ha quindi così concluso il suo toccante ricordo di Francesco: ‘’L’associazione AMICI PER L’AFRICA è al nostro fianco per portare al termine un progetto di aiuto concreto.’’
‘’Il ricavato delle offerte donate da chi desidera ricevere una copia del libro, saranno destinate alla costruzione di un’aula o di un pozzo in Angola, continueremo così la catena di solidarietà avviata da Francesco’’.
Dopo Luisa è stato il momento del coautore del libro, il Prof. Luca Fagari, che ha raccontato come Luisa lo abbia ‘’coinvolto’’ alla stesura del libro: ‘’ho subito risposto sì alla proposta di Luisa…avevo capito che l’obiettivo della famiglia era di portare avanti la testimonianza di Francesco’’… ‘’scrivere è stato terapeutico per entrambi…per me è stato un privilegio’’.
In seguito sono intervenuti Duilio Fantin (Presidente AIDO Loreggia) e Gianluca Squizzato (Presidente AIDO Padova) che ha ringraziato Luisa, Pasquale e Mary: ‘’Grazie per il gesto di altruismo e amore che avete avuto, facendo sì che Francesco potesse donare le sue cornee’’, sono state le sue prime parole.
È stata la volta, quindi, del collegamento con Suor Rosalia Scoizzato direttamente dall’Africa.
La missionaria dall’Angola ha raccontato che il suo centro, unico di tutta la sua diocesi, accoglie bambini orfani, figli di genitori malati o abbandonati. Ma con gioia ha ricordato a tutti i presenti in sala che ‘’I bambini che abbiamo stanno recuperando tutti’’. Fa poi sapere che ‘’In questo periodo la malaria è fortissima’’, ma ‘’non pensateci tristi, noi qui siamo allegri’’; sono state queste le toccanti parole di speranza di suor Rosalia al termine del collegamento.
La stessa speranza dei pensieri e dei messaggi di Francesco raccolti nel libro di Luisa, i pensieri e i messaggi di speranza che Francesco ha composto con fatica attraverso i suoi occhi.
Occhi le cui cornee, adesso, grazie al gesto d’amore dei suoi genitori, sono state donate per rendere migliore un’altra vita.
Il libro di mamma Luisa è un ricordo di una vita ‘’già tracciata’’, la vita di un bambino creativo e vivace con tanta voglia di imparare e semplicemente tanto curioso! Di una ‘’felicità infinita’’.
È il ricordo delle sue amicizie, poche ma autentiche, che hanno voluto bene sul serio a Francesco, dimostrando che ‘’la disabilità è solo negli occhi di chi la vede’’.
È il ricordo delle sue passioni, come gli scacchi e il calcio, ma è anche il ricordo di una mamma che con la perdita del figlio si sente orfana. Il mondo fatto di parole, carezze e sguardo non si dimentica facilmente e vivere la morte di Francesco ha cambiato la vita per sempre di mamma Luisa, papà Pasquale e sorella Mary.
Non poteva non essere una raccolta di lettere a Francesco. Lettere ricche di ricordi e ringraziamenti da parte dei suoi cari, della cara Mislima, Alessandro, Nicola e della la sua insegnante di Lettere delle medie che ricorda la sua spiccata ‘’curiosità’’.
Caro Francesco, oggi giorno non si osserva più! E’ difficile trovare persone curiose e che osservano come te.
Tu sei stato un ragazzo che, proprio spinto dalla curiosità, attraverso i tuoi occhi hai riflettuto, sperimentato, dato speranza e tanto amore.
Si, le tue ‘’conclusioni’’ erano, e sono state, sempre queste: donare gioia e amore.
Tu amavi la Terra. La tua capacità di contemplare la natura e l’ambiente, oltre a donare amore, sono state la base della Tua vita. Un vero scienziato dell’amore, anzi un geologo dell’amore.
Che tu sia dall’alto l’esempio per noi. Insegnaci non a guardare ma ad osservare.
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