La tragedia dei migranti a Crotone avvenuta al largo delle coste calabresi di Steccato di Cutro ha causato la morte di almeno 64 persone.
La tragedia dei migranti a Crotone ha sconvolto l’Italia e l’Europa intera: ad ora 64 vittime
Nella tragedia dei migranti a Crotone i morti salgono a 64, ma si teme che il numero possa aumentare ancora, poiché molti profughi sono ancora dispersi.
La tragedia ha portato alla luce i tristi affari che si celano dietro la tratta di esseri umani.
Secondo quanto riportato dalla stampa, gli scafisti avrebbero chiesto 8.000 euro per il viaggio, lasciando i migranti in balia del mare in tempesta.
Intanto sembra che i superstiti abbiano bloccato, ed indicati, gli scafisti proprio per vendicarsi della morte dei compagni.
La vicenda ha suscitato numerose reazioni, tra cui quella del segretario della Lega Matteo Salvini, che ha dichiarato:
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- “È una strage annunciata, l’ennesima. Quella gente non doveva partire, ma chi la fa partire sa benissimo che, a volte, questi viaggi finiscono in tragedia”.
Nel contempo, il ministro degli interni, Piantedosi passa da “carico residuale” a “colpa vostra se morite” e si è difeso affermando che non ci sono state inefficienze o ritardi nei soccorsi.
Ha anche dichiarato che lo Stato sta combattendo la tratta di esseri umani e che è necessario agire con forza e determinazione per fermare questo crimine.
Le indagini sulle cause del naufragio sono ancora in corso, ma nel frattempo è stata organizzata una camera ardente ed è stato dichiarato un giorno di lutto regionale.
In sintesi
La Strage di migranti a Crotone ha causato la morte di almeno 64 persone e ha scatenato numerose reazioni e polemiche.
Le indagini sulle cause del naufragio sono ancora in corso, mentre si cerca di combattere gli scafisti.
Il sindaco di Cutro, Antonio Ceraso, ha difeso l’operato delle autorità, dichiarando che non c’è stato alcun ritardo nei soccorsi e che si sta lavorando per combattere gli scafisti.
Tuttavia, alcuni sopravvissuti hanno denunciato che i soccorsi sono arrivati troppo tardi.
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