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La rinascita delle periferie, a Scampia addio Vele

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Il Governo e i sindaci firmano 24 progetti per riqualificare le periferie d’Italia: con i primi 500 milioni di euro nasceranno aree verdi, percorsi pedonali e impianti sportivi, da Torino a Napoli, dove tre delle celebri e malfamate “vele” di Scampia dovrebbero essere abbattute.

Rivoluzione periferie, addio Vele di Scampia

Firmato l’accordo tra il governo e i sindaci: stanziati 500 milioni di euro per i primi   24 progetti di riqualificazione. Verde urbano, scuole, percorsi ciclo-pedonali, viabilità e impianti sportivi: ecco gli  interventi da Torino a Messina

ROMA – In fondo l’anno prossimo avrebbero festeggiato soltanto 110 anni di vita le aree nate dopo il terremoto di Messina del 1908 e sopravvissute a due guerre mondiali, una ricostruzione, un boom economico e molto altro ancora. L’accordo firmato ieri a Palazzo Chigi per il Programma straordinario, avviato e finanziato dall’esecutivo, è per la riqualificazione delle periferie e, quindi, anche per mettere fine a questi quasi 110 anni di degrado.

S

ono 24 i progetti finanziati immediatamente con il bando delle periferie che mette a disposizione 500 milioni di euro con cui verranno realizzati 604 interventi. A beneficiarne saranno 20 città e 4 aree metropolitane. Stime prevedono che i cantieri che verranno aperti potranno generare fino a 12 mila posti di lavoro, un complesso di 604 interventi che ricadono sul territorio di 131 Comuni e riguardano 12 milioni di cittadini con un tempo previsto per la realizzazione dei progetti pari a 38 mesi. Dei 604 interventi presentati, l’81% riguarda costruzioni e riqualificazioni, il 19% interventi sociali e culturali. A guidare la lista degli interventi sono 79 programmi per il verde cittadino, seguono 63 opere di viabilità, 60 recuperi di aree dismesse, 55 lavori su edifici scolastici, 53 opere ciclo pedonali e 45 investimenti per l’housing sociale. Altri 96 progetti sono stati ammessi al bando ma il loro finanziamento è stato rimandato ad un secondo momento.

(È di oltre 50 milioni di euro il valore del progetto presentato dal Campidoglio: prevede opere residenziali mirate nelle periferie di San Basilio e Corviale; il restyling dell’ex Gil ad Ostia e dell’Ecomuseo Casilino; il recupero di edifici da destinare al social housing )  

«I progetti sulle periferie sono oggi realtà. Due anni di lavoro, tanta fatica, ma finalmente ci siamo. Insieme», ha sottolineato la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi. Era stato il governo Renzi, infatti, ad avviare il Piano e il presidente del Consiglio lo dice apertamente: «Sono orgoglioso di rivendicare il fatto che questo impegno che il presidente Renzi aveva preso a nome del governo viene mantenuto, e viene mantenuto lavorando sul nostro tessuto urbano». Anche l’ex premier non si esime dal sottolinearlo nelle sue e-news, giudicando l’accordo «molto positivo».

Uno dei primi progetti finanziati prevede la riqualificazione di due quartieri degradati risalenti al terremoto di Messina del 1908 (Fondo Fucile e Fondo Saccà) «da attuarsi nel rispetto del più importante tra tutti i temi: la condivisione e la partecipazione sociale», come sottolinea il sindaco di Messina, Renato Accorinti.

A Napoli, le risorse serviranno per «Restart Scampia», l’operazione che trasformerà il quartiere delle Vele in una cittadella di servizi per i Comuni dell’area Nord della città metropolitana. Con 26.970.171 euro, saranno abbattute le vele A, C e D, a partire già dall’inizio dell’estate, come promette il sindaco di Napoli Luigi De Magistris. La vela B, invece, sarà riqualificata.

(Nella città dello Stretto i fondi verranno usati per riqualificare le aree degradate  delle baracche costruite dopo il terremoto del 1908. «Recupereremo anche una ferrovia dismessa, nascerà una pista pedonale e ciclabile», ha spiegato il sindaco Renato Accorinti. Il valore complessivo del progetto supera gli 86 milioni di euro) 

Nel Salernitano 26.680.342 euro serviranno a eliminare prefabbricati installati dopo il terremoto del 1980 nelle aree collinari della città. In gran parte sono strutture ormai in abbandono e anche con parti in amianto.

A Torino sono in arrivo 18 milioni, che, come ha spiegato la sindaca Chiara Appendino, saranno utilizzati per gli interventi di ristrutturazione di case popolari, l’avviamento di politiche attive per il lavoro, la realizzazione di progetti di manutenzione (strade, marciapiedi, scuole), la riqualificazione di mercati rionali, parchi e campi sportivi e la creazione di nuove stazioni di bike sharing. Diciotto milioni arriveranno anche a Roma dove si interverrà su due quartieri simbolo di degrado come Corviale e San Basilio. A Corviale con 2.550.000 euro sarà completata una scuola e riqualificato un parco. L’intervento più costoso nella capitale sarà realizzato a Ostia dove l’edificio ex Gil diventerà la nuova sede del Gruppo X della polizia locale di Roma Capitale e del giudice di pace. Costerà 13.096.000 euro.

(Il capoluogo piemontese beneficerà di 18 milioni di euro. L’am-ministrazione comunale, col progetto «AxTo» ha scelto di privilegiare interventi diffusi in 5 ambiti: spazio pubblico, casa, lavoro e innovazione, cultura e scuola, comunità e partecipazio-ne. « Il budget salirà poi a 41 milioni grazie a investimenti privati»,  ha spiegato Appendino)  

E se nei prossimi mesi arriveranno i fondi per gli altri progetti ammessi al finanziamento, per il presidente di Anci Antonio Decaro la prossima priorità sarà affrontare il tema delle aree interne. «Rischiano lo spopolamento, se non interverremo nei prossimi mesi con ulteriori finanziamenti che spero il governo metterà».

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