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n Senato, come in Parlamento può accadere di tutto e ancora di più, basta solo il tempo di entrare nel sistema per essere integrati in una vera e propria “Decadence” politica.
La Decadence :
Dopo 3 anni dalla nomina, “casualmente” si scopre che una senatrice è illegittima, non poteva occupare, se non abusivamente quello scranno. Solo che sono legittimi i soldi che ha incassato, siamo in piena decadence sia morale che politica
I Fatti :
Senza fare nomi, la senatrice Anna Carmela Minuto (Forza Italia), viene costretta a lasciare la “seggiola” conquistata solo per errore, per riconsegnarla al suo legittimo proprietario, senza fare nomi, il compagno di partito Michele Boccardi.
I misfatti :
Lei potrà tenersi tutti gli stipendi incassati in questi 3 anni di “praticantato abusivo” ammontanti a circa 200 mila euro, mentre lui ( il mazziato) avrà diritto solo al versamento dei contributi figurativi per la pensione, a partire dal 31 Marzo 2018 ad oggi.
Come se tutto questo non fosse già una tragedia pirandelliana, la senatrice, facendo ricorso al Consiglio di Garanzia del Senato, versando pochi anni di contributi volontari, si potrebbe assicurare una “onorevole” pensione vita natural durante.
Solo 2 giorni fa l’aula di Palazzo Madama ha votato l’avvicendamento fra i due compagni di partito, non sono mancate le lacrime di entrambi i senatori, (Fornero docet), poca importanza ha se un seggio viene pagato 2 volte, tanto è sempre Pantalone a farne le spese.
Un caso analogo si ebbe nel lontano 2001, siamo nella Costellazione della XIV Legislatura, quando, senza fare nomi, Cosimo Faggiano, fece causa al Senato e la vinse, ottenendo il riconoscimento di tutti gli stipendi arretrati dal 2001 al 2007.
Michele Boccardi, il senatore rimesso in sella, potrebbe fare la stessa cosa, con buone possibilità di vincere la causa.
Questa è la realtà in cui viviamo, deputati e senatori pur azzannandosi giornalmente, non si fanno mancare nulla, guai a toccare i loro emolumenti, i loro privilegi, i loro monopoli di stato.
Come detto più volte il cannibalismo nelle camere alte, nei Palazzi del potere non esiste, vivi e lascia vivere sembra il motto dei “moschettieri” di Camera e Senato.
In Francia i moschettieri dei Re avrebbero detto :
“Uno per tutti tutti per uno”.
In Sicilia il concetto è solo più colorito :
“Cu mancia-mancia… bbasta mi cce’ a paci”.
Traduzione (chi mangia mangia, basta che regni la pace).
E come nelle brutte favole vissero tutti felici e contenti.
Mauro Lo Piano / Redazione Sicilia
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