La Bastonatura di ViViCentro.it – Il calcio di Lega Pro ai tempi del Covid. Ancora per molto senza pubblico e con la spada di Damocle del Covid
La Bastonatura di ViViCentro.it – Il calcio di Lega Pro ai tempi del Covid
E’ un calcio sempre più penalizzato e sempre più sottoposto a tante incognite di ogni tipo quello di Lega Pro dopo la forte nuova ondata di contagi nel nostro paese. Un calcio che innanzitutto ritorna ad essere a porte chiuse e quindi senza pubblico per almeno un altro mese e che quindi viene a perdere il suo elemento essenziale dopo la parziale mini riapertura che c’era stata nelle scorse giornate di campionato.
Ma soprattutto un calcio che è sottoposto a tante, troppe incognite legate ai giri di tamponi che le squadre sono costrette giustamente ad effettuare in prossimità delle gare. Così può capitare che la Juve Stabia, in trasferta a Teramo, si veda costretta (causa Covid a due calciatori abruzzesi e relativo ulteriore giro di tamponi) a poche ore dal fischio d’inizio ad un rinvio della gara dalle 15 alle 18:30 con tutti i problemi di natura logistica e organizzativa che ciò comporta non solo al gruppo squadra ma anche per esempio ai giornalisti al seguito della squadra.
Ma può capitare anche di peggio. In Palermo-Turris di qualche settimana fa, a 15 minuti dal fischio d’inizio arriva una comunicazione dell’Asl alla Lega Pro che blocca e rinvia la gara a causa di 9 calciatori più il tecnico dei siciliani, Boscaglia, risultati positivi al Covid. E tutto ciò dopo che i calciatori delle due squadre avevano già fatto il riscaldamento insieme in campo con tutti i rischi che ciò comporta. Per non parlare delle difficoltà della Turris a fare ritorno a casa in bus con oltre 14 ore di viaggio da fare.
Oppure può capitare che la Viterbese, in procinto di volare verso Vibo Valentia, venga bloccata all’aeroporto di Fiumicino per diverse ore perchè la società predisposta ad analizzare i tamponi fa ritardo nel dare gli esiti dopo che già tre calciatori della Viterbese erano risultati positivi al test Covid.
Alla luce di tutte queste considerazioni sopra esposte, sorge spontanea la domanda: che senso ha continuare in queste condizioni di incertezza totale? L’impressione è che si vada avanti solo per salvaguardare tanti posti di lavoro ma sicuramente quello che viene mostrato settimanalmente negli stadi vuoti non è calcio.
E’ un surrogato di calcio che va avanti all’insegna del motto “The show must go on”. Ma fino a quando le società di Serie C riusciranno ad andare avanti senza introiti dal botteghino? Interrogativo ancora più impellente in una categoria come quella di Lega Pro dove la voce diritti tv non è così ingente come per esempio in Serie A o in Serie B. Continuare e andare avanti per sopravvivere. Ma fino a quando ciò sarà possibile?
a cura di Natale Giusti
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