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Castellammare di Stabia

L’ Assessore alla Scuola Diana Carosella scrive agli Studenti

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L’ Assessore alla Scuola Diana Carosella agli Studenti: “…Vogliamo far sentire il nostro calore ai nostri alunni…”

L’ Assessore alla Scuola Diana Carosella scrive agli Studenti

CASTELLAMMARE DI STABIA- E’ di ieri la lettere firmata dall’ Assessore alla Scuola Diana Carosella indirizzata a tutti gli Studenti:
«Carissimi, spero innanzitutto stiate bene, voi ed i vostri cari, e stiate vivendo questo periodo difficile per tutti noi come un’opportunità, per quanto forzata, di rileggere il nostro vissuto attraverso lenti diverse, sofferte ma pur vere, che ci indicano quanto ogni più piccolo gesto ed attimo di vita sia un dono da non dare mai per scontato.

Siamo tutti in attesa, che lo ammettiamo o no, di uno spiraglio, di una notizia, di una primavera che, oltre che nell’aria mite, sia percepibile anche nei nostri cuori, affranti per ciò che nostri fratelli stanno affrontando.

Giungo pertanto al motivo della mia che, oltre ad essere un tentativo di abbraccio virtuale a voi tutti, vuol essere un momento di considerazioni, semplici ed a bassa voce. Non è dato a noi insegnanti conoscere ogni singola realtà domestica degli amatissimi nostri alunni; non è dato sapere di quanti figli in età scolare sia composta ogni famiglia, né quanti dispositivi ci siano in ogni casa.

Vado avanti: non conosciamo il numero di stanze, e dunque di possibilità di raccoglimento e di concentrazione, che ci sono in ogni casa, né se il o i computer in dotazione alla famiglia servano anche a mamma e papà, anch’essi  forzati a lavorare da casa.

In molte famiglie c’è un clima surreale dovuto al fatto che uno od entrambi i genitori lavorano nell’ambito sanitario, e lì la paura diventa pervasiva di ogni singolo istante. In molti casi il wifi non arriva bene dappertutto, e se la postazione funzionante è già occupata da mamma, o papà, o sorella, o fratello. Il tutto diventa uno stress, inutile e distruttivo, che si aggiunge ad una situazione già complicata.

Tutti noi operatori della scuola stiamo facendo tanto e in molti casi più di quanto facessimo in periodi di “normalità”, tutti vogliamo far sentire il nostro calore ai nostri alunni, di più: vogliamo, attraverso le nostre lezioni, farli sentire protetti, sicuri, parte sempre e comunque del mondo eccezionale che la scuola è e deve essere.

Ma questo sentimento deve essere ora temperato e basarsi sull’amore dell’altro che si fa ascolto, dove il silenzio complica più delle parole, perché nessun alunno ci verrà raccontare delle oggettive difficoltà a seguire tutte le lezioni in diretta a casa. Semplicemente perché NON DEVE farlo.

Ho già detto troppo, credo. Questa mia vuol essere un invito a prediligere il fine anziché il mezzo, a lasciare che i ragazzi possano gestire in tempi diversi le diverse richieste dei docenti ma giungere comunque al risultato. E’ un invito a tutti noi a ricordare che, se abbiamo seminato bene ogni giorno, non saranno pochi mesi a distruggere la magnifica pianta che abbiamo curato e concimato con il nostro sapere.

Ed infine, ma forse più importante di tutto, non dobbiamo dimostrare nulla a nessuno: la scuola funziona, i ragazzi ne sono la prova tangibile, e forse la riflessione che possiamo invitar loro a fare in questo periodo è quanto e cosa stia oggi la natura e la situazione contingente insegnando a loro adolescenti, così come ad ognuno di noi adulti perché, di fronte a tanta disgrazia, torniamo ad essere tutti piccole vite tra i banchi di un maestro troppo più grande di noi».

Con affetto
Diana Carosella
Assessore alla Scuola

S

ono parole importanti quella dell’ Assessore alla Scuola, il passaggio dell’insegnamento al digitale è avvenuto in maniera rapidissima, innanzitutto per necessità.

Offre senz’altro nuove opportunità e potrebbe permettere in un futuro di migliorare l’offerta didattica e superare anche le diseguaglianze.

Tuttavia, al momento, è una grande verità quella che le circostanze non permettono di “gioire” di questa nuova modalità.
Come ha detto la Dott.ssa Carosella :
“In molte famiglie c’è un clima surreale dovuto al fatto che uno od entrambi i genitori lavorano nell’ambito sanitario, e lì la paura diventa pervasiva di ogni singolo istante.
In molti casi il wifi non arriva bene dappertutto, e se la postazione funzionante è già occupata da mamma, o papà, o sorella, o fratello. Il tutto diventa uno stress, inutile e distruttivo, che si aggiunge ad una situazione già complicata.”

Per questo motivo le parole che seguono nella lettera diventano un conforto importante nelle Famiglie in cui si riscontrano queste difficoltà:
“Questa mia vuol essere un invito a prediligere il fine anziché il mezzo, a lasciare che i ragazzi possano gestire in tempi diversi le diverse richieste dei docenti ma giungere comunque al risultato.”
Spetta ora ai Ragazzi saper fare tesoro di queste parole.

Ai genitori serva per incoraggiamento, a non sentirsi “manchevoli” se in casa non ci sono abbastanza computer o il wifi non arriva.

E’ un invito alla Comunità intera a ricordare che ora più che mai serve Comprensione e Solidarietà.
Studiare è fondamentale, ancora prima è necessario l’atteggiamento con cui ci si pone di fronte allo Studio.

Rispettando gli altri e contemporaneamente sè stessi, i propri tempi, i propri limiti, conformi all’età, al momento che si vive.
Con la Speranza e l’Augurio che quando ci si ritroverà, non si avrà dimenticato la Lontananza provata non solo per i compagni di classe, ma anche per gli Insegnanti, e incontrarsi di nuovo sarà una Gioia.

Stéphanie Esposito

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