La Juve Stabia torna al successo nel derby di Cava dei Tirreni. Le Vespe rimontano grazie alle reti di Marotta e Troest
Medaglia d’oro: a Magnus Troest, che con la sua incornata regala la vittoria alla Juve Stabia. Torna in versione vichingo il danese gialloblu, che raddrizza una gara per lui partita male. Il suo ex compagno Bubas, infatti, gli sfugge nell’azione che porta al vantaggio della Cavese ma è l’unica sbavatura della gara del 20 gialloblu. Sul finale di gara Troest cancella il suo errore ed al contempo il pareggio dal tabellino definitivo della gara grazie alla deviazione che gela i padroni di casa.
Medaglia d’argento: ad Alessandro Marotta, che prende confidenza con la rete in maglia Juve Stabia. Si spezza dopo tre gare il “digiuno” dell’attaccante napoletano, che trasforma con potenza e precisione il rigore del pareggio. Arriva dunque su calcio piazzato, come quasi era arrivato a Francavilla, il primo gol stabiese del Diablo, che affianca alla rete elementi che Padalinoa pprezzerà sicuramente come corsa, fame e generosità fino al 90esimo.
Medaglia di bronzo: a Giuseppe Esposito, ancora decisivo in difesa ma non solo. Quattro gara con le Vespe e due rigori conquistati per l’ex difensore del Bari che, come con la Vibonese, guadagna il penalty che consente alla Juve Stabia di mettere in discesa, o rimettere in piano, una gara complessa. Eppure il giovane centrale, prima del suo arrivo a Castellammare, non aveva mai giocato in stagione: nonostante una forma fisica ed un approccio definitivo alla gara “vera”, completamente diversa dall’allenamento, ancora da centrare, per Esposito prosegue la crescita costante.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Jacopo Scaccabarozzi, che non riesce a occupare le tante zone di campo in cui è in grado di cimentarsi. Il numero 8 stabiese è ancora leggermente debilitato dal problema fisico che ne ha impedito l’utilizzo contro l’Avellino, fattore che non gli consente di rendere al massimo al Simonetta Lamberti.
Medaglia d’argento: a Tommaso Fantacci, che parte dal primo minuto senza incidere. Gara senza infamia e senza lode per il 33 di proprietà dell’Empoli, da cui però ci si attende sempre la giocata in grado di indirizzare la gara (come l’assist per Orlando a Francavilla). Per lui, schierato alle spalle di Marotta, gara che avrebbe potuto dire di più.
Medaglia di bronzo: a Luca Berardocco, che non trova le geometrie per scardinare lo schieramento di Campilongo. Buona la prestazione fisica del playmaker della Juve Stabia, che però imbecca raramente gli elementi offensivi gialloblu.