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a Juve Stabia saluta sua imbattibilità e, soprattutto, la Coppa Italia di categoria. Il Potenza di Raffaele conquista meritatamente il passaggio del turno dopo una gara giocata a ritmi alti e con tanta voglia di mettere in difficoltà la capolista.
Contro lo stesso avversario strapazzato per 4-0 in campionato, le Vespe hanno faticato oltremodo, producendo appena due tiri in porta nei 90 minuti di gioco. Analizzando il match, però, si nota facilmente come a compromettere il risultato dei ragazzi di Caserta non siano stati gli uomini, ma l’atteggiamento portato in campo.
Sarebbe sbagliato puntare il dito contro le “seconde linee” di scena ieri, anche perchè elementi come Viola, Mezavilla, Di Roberto ed El Ouazni non possono definirsi riserve. Allo stesso modo non si può criticare la scelta di Caserta di affiancare ai nomi appena fatti tanti giovani, inevitabilmente chiusi dai pezzi da 90 in campionato.
A ben vedere, tra l’altro, la squadra schierata dal primo minuto ieri non era particolarmente difforme da quella scesa in campo al Pinto di Caserta appena venti giorni fa, sempre in Coppa Italia. Anzi il 9 ottobre scorso tra i titolari non figuravano calciatori come Mezavilla, Di Roberto e Viola, con Vicente tra l’altro adattato a difensore centrale.
A fare la differenza in favore del Potenza è stato quindi l’atteggiamento della Juve Stabia. Le Vespe sono scese in campo quasi in preda alla sonnolenza tipica del primo pomeriggio, praticamente mai entrando mentalmente in partita. Stesso errore, ma con conseguenze non rimediabili, commesso dalla squadra di Caserta contro la Reggina sabato scorso: poca cattiveria che ha portato i gialloblu a sbloccare la gara solo grazie ad una carambola fortunata e, dopo, a non chiudere un match che si era messo su binari strafavorevoli.
Insomma, la Juve Stabia vista contro il Potenza è apparsa depotenziata, scarica mentalmente, a prescindere dagli uomini mandati in campo dal primo minuto da Mister Caserta. La svolta, che non ha inciso comunque sull’esito della gara, è arrivata sì con l’ingresso di titolari (Melara, Paponi, Mastalli) ma che hanno portato cattiveria e grinta più che brillantezza effettiva.
A sorprendere è che tanti giovani che hanno giocato poco, così come tanti meno giovani non titolari in questo inizio di stagione, non abbiano sfruttato un’ottima occasione per ribaltare le gerarchie tecniche.
A questo punto ben venga l’immediato big match, nonchè derby, contro la Casertana dei tanti ex. Per una squadra che ha bisogno di tirare fuori gli artigli, dopo qualche giorno fin troppo tranquillo, non c’è stimolo migliore di una gara come quella di sabato sera. A prescindere da chi comparirà sulla distinta dei titolari, a fare la differenza dovrà essere la fame, l’elemento in grado di fare della Juve Stabia una squadra da battere e di ricaricare le batteria di un gruppo apparso depotenziato.
Raffaele Izzo