La Juve Stabia torna al successo casalingo contro il Taranto. Brillano Stoppa e Bentivegna; tra i pugliesi Giovinco sigla una doppietta
PODIO
Medaglia d’oro: a Matteo Stoppa, che per numero e taglio di capelli sembra il Griezmann della Juve Stabia. Il 7 è il mattatore della serata stabiese, nella quale conquista il calcio di punizione che Bentivegna recapita in rete e, non contento, sigla la doppietta che stende un Taranto mai domo. Approfittando della libertà dietro la prima punta che Sottili gli ha ritagliato, Stoppa punta sempre con decisione verso la porta avversaria, giocando con una maturità non propria alla sua giovane età. Rigenerato.
Medaglia d’argento: ad Accursio Bentivegna, che regala ai presenti un colpo magico. Che il 10 abbia classe da vendere è chiaro a tutti e lo sottolinea il diretto interessato con la pennellata che apre la gara. Un piazzato perfetto che consente alla Juve Stabia di giocare con tranquillità e seguito da altre giocate di sostanza di Bentivegna. Se, accanto alla tecnica individuale, l’ex Palermo dovesse trovare anche maggiore continuità, la stagione sua e della squadra non potrebbero che giovarne.
Medaglia di bronzo: a Denis Tonucci, ancora guida del pacchetto arretrato. Il capitano gioca una gara “sporca”, dove i contrasti vinti ed i palloni spazzati sono tantissimi e si aggiungono agli incitamenti che riserva ai compagni di squadra. Quando tiene alta la soglia della concentrazione, è un calciatore da categorie superiori.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Giuseppe Panico, che si vede poco e che non trova lo spunto giusto. In una gara bagnata, l’11 non trova le condizioni ideali per dare imprevedibilità alla squadra, offrendo comunque il solito contributo di generosità.
Medaglia d’argento: a Guido Davì, condizionato dall’ammonizione rimediata nella prima parte di gara. Il cartellino giallo per un centrocampista è sempre un freno notevole, e non fa eccezione per il calciatore siciliano, costretto anche a saltare il derby con la Paganese perché diffidato.
Medaglia di bronzo: a Mirco Lipari, che entra in un momento che diventa improvvisamente delicato fallendo un’ottima palla gol. Al ragazzo manca ancora il guizzo da opportunista mostrando invece più di una volta da Della Pietra: errori di gioventù che però possono costare caro.