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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, Sottili e il 4-2-3-1: errare è umano, perseverare è diabolico – La Bastonatura

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Juve Stabia, la sconfitta di Palermo conferma un dato estremamente negativo sotto la guida tecnica di mister Sottili: il rendimento assolutamente deficitario fuori casa delle Vespe con 2 soli punti racimolati nelle 9 gare in esterna giocate dalle Vespe dopo il cambio di guida tecnica.

E così mentre la Juve Stabia al “Romeo Menti” sotto la guida tecnica di mister Sottili è diventata quasi un rullo compressore con 6 gare vinte e 2 soli pareggi, rendimento diametralmente opposto si è avuto fuori dalle mura amiche dove le Vespe hanno raccolto la miseria di 2 soli punti sui 27 disponibili in 9 gare in esterna.

IL PESSIMO RENDIMENTO FUORI CASA DELLA JUVE STABIA E L’INADEGUATEZZA DEL 4-2-3-1.

Con uno score di 7 gol fatti e una media realizzativa in esterna di 0,77 gol fatti a partita nelle ultime 9 fuori casa, e addirittura ben 19 gol subiti con una media di 2,11 gol subiti a partita, quasi come se l’avversario partisse stabilmente con 2 gol di vantaggio rispetto alla Juve Stabia nelle gare fuori dalle mura amiche.

Siccome nel calcio i numeri non mentono mai e dicono quasi sempre la verità, da questi dati pessimi in trasferta scaturiscono una serie di considerazioni di ordine tattico molto rilevanti.

La disfatta di Palermo conferma come il 4-2-3-1 sia probabilmente il modulo tattico meno congeniale per questa squadra soprattutto nelle gare fuori casa dove magari si imporrebbe un maggior equilibrio a centrocampo che esponga di meno la Juve Stabia alle sortite degli avversari.

Il 4-2-3-1 è un modulo troppo squilibrato e offensivo per questa squadra soprattutto fuori casa e molto probabilmente la Juve Stabia non ha neanche i giocatori adatti per poter tenere questo atteggiamento tattico nelle gare in esterna dove le squadre avversarie hanno un atteggiamento meno guardingo e trovano delle praterie enormi nei buchi lasciati dalle Vespe a centrocampo.

Ieri al 29° minuto della gara tra Palermo e Juve Stabia c’è stata un’azione da parte dei rosanero che rappresenta un pò lo specchio di tutta la partita. Floriano prende palla al limite della propria area di rigore e, totalmente indisturbato, se ne va palla al piede per tutto il terreno di gioco arrivando al limite dell’area di rigore stabiese per scaricare palla ad un compagno che arrivava sulla fascia sinistra senza nessuno che frapponesse ostacolo o un minimo di interdizione in mezzo al campo.

Andare a giocare a Palermo praticamente con quattro attaccanti in campo (Ceccarelli, Bentivegna, Stoppa e lo stesso Eusepi) è semplicemente un azzardo anche perchè la squadra non ha dei fulmini di guerra a centrocampo e paga inevitabilmente dazio soprattutto nelle gare esterne dove gli avversari non stanno a guardare. E la conseguenza è che a soffrire è il reparto difensivo come avvenuto puntualmente ieri ma non solo ieri. Perchè le Vespe hanno sofferto fuori casa imbarcando caterve di reti anche contro formazioni come Paganese e Catania che di certo non stanno disputando un campionato di vertice.

E la cosa più negativa è che ieri la Juve Stabia ha giocato per oltre un’ora di gioco in superiorità numerica ma al “Renzo Barbera” praticamente nessuno se ne è accorto. E lo stesso Sottili nel post-gara ha ammesso che sembrava la Juve Stabia e non il Palermo ad essere in inferiorità numerica.

Abbiamo ancora negli occhi quella fantastica Juve Stabia del girone di ritorno dello scorso anno che imperniata prima sul 3-5-2 e poi successivamente sul 3-4-3 inanellò la serie storica di 9 vittorie esterne consecutive, record assoluto per la Lega Pro.

Quella era una Juve Stabia molto equilibrata in campo che subiva pochissimo anche contro avversari di lignaggio superiore e che molto spesso imponeva il proprio gioco anche in trasferta oltre a conseguire praticamente sempre risultati positivi. Ed era una squadra che, potendo beneficiare di una maggiore copertura a centrocampo anche numericamente rispetto ai soli due mediani attuali, offriva maggiori garanzie sotto ogni punto di vista.

Anche nel buio pesto di ieri a Palermo della prestazione assolutamente negativa offerta dalle Vespe, quando nel secondo tempo (troppo tardi probabilmente) Sottili è passato alla difesa a tre mettendo in campo una sorta di 3-4-3, la squadra è sembrata molto più equilibrata in mezzo al campo e quantomeno non ha offerto più quelle praterie infinite concesse al Palermo a centrocampo nel primo tempo quando ai rosanero bastava superare la prima linea di pressione rappresentata dagli attaccanti gialloblè per arrivare immediatamente al limite dell’area di rigore della Juve Stabia.

Una soluzione tattica simile a quella del girone di ritorno dello scorso anno sarebbe auspicabile per dare non solo maggiore compattezza a tutta la squadra, assicurando maggior filtro a centrocampo (e meno regali difensivi) ma anche maggior supporto al reparto avanzato dove la punta centrale nel 4-2-3-1, sia essa Evacuo o Eusepi, è sempre più costretta a giocare spalle alla porta e a sfiancarsi in un lavoro di grande sacrificio per favorire gli inserimenti dei trequartisti e per far salire la squadra nel momento di maggior pressione degli avversari.

I numeri preoccupanti della Juve Stabia formato trasferta ci dicono che c’è sicuramente qualcosa da rivedere, soprattutto nelle gare in esterna ma non solo. E magari la prima revisione potrebbe partire proprio dal modulo tattico delle Vespe che almeno fuori casa appare sempre più inadeguato. Se l’obiettivo era quello di cedere Berardocco a gennaio per dedicarsi completamente al 4-2-3-1 dove il regista non avrebbe trovato spazio, il progetto tattico di mister Sottili è miseramente naufragato…


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