Per la nostra rubrica il Podio e il Contropodio vi parliamo del pareggio della Juve Stabia con il Sorrento, con le Vespe che chiudono la gara sullo 0-0.
E
lementi principali del nostro podio e contropodio su Juve Stabia – Sorrento non può che essere la prestazione non esaltante del reparto offensivo delle Vespe.
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La Juve Stabia ancora imbrigliata in uno 0-0 che lascia tanti rimpianti. Dopo quello con il Foggia, arriva il secondo pareggio a reti bianche consecutivo tra le mura amiche del Romeo Menti. Il Sorrento si chiude bene e sbarra la strada alle Vespe.
PODIO di Juve Stabia – Sorrento (0-0)
Medaglia d’oro:
A Daniele Mignanelli, dai cui piedi partono cross a ripetizione. Il mancino del capitano è la principale arma cui si affidano i gialloblu quando il Sorrento si chiude a riccio. Scelta giusta perché dal piede educato dell’ex Avellino arrivano le uniche occasioni che fa registrare la Juve Stabia. Sia direttamente, con un calcio di punizione, e sia da assistman, imbeccando Bachini, Mignanelli cerca di scardinare la resistenza sorrentina. Peccato per l’ammonizione a primo tempo terminato che gli farà saltare la gara di Messina.
Medaglia d’argento:
Matteo Bachini, cuore e coraggio della Juve Stabia. Il difensore centrale si batte come un leone, vestendo anche i panni di primo uomo a far partire l’azione quando la mediana è bloccata. Da incorniciare i suoi interventi difensivi, sempre puntuali, ed anche i suoi inserimenti di testa che avrebbero meritato sorte migliore. Bravo a rimediare all’unico errore della sua gara, quando perde palla in uscita.
Medaglia di bronzo:
Giuseppe Leone, fonte di gioco stabiese anche quando gli spazi si riducono. Ormai le doti dell’ex Siena sono ben note a tutti gli avversari, pronti a dedicare molte attenzioni al 55 così da bloccarne la visione di gioco. Ciononostante Leone riesce a gestire bene palla, senza farsi condizionare da un Sorrento interamente dietro la linea della palla, e a smistare gioco senza mai perdere la calma.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro:
A Kevin Piscopo, a tratti ingiudicabile per la pochezza della sua gara. È ormai chiaro che quando l’ex Pordenone scende in campo “in ciabatte” non c’è modo di fargli mettere gli scarpini e di invertire la sua prestazione. Dopo qualche segnale di risveglio, culminato col in il gol di Taranto, l’11 è però tornato agli standard opachi di questa prima fase della stagione. Lento palla al piede, in fase di non possesso a volte pare trotterellare senza particolare ardore.
Medaglia d’argento:
Federico Romeo, che gira come una trottola senza trovare la giusta posizione. Il 7 prova a pungere il Sorrento partendo da lontano, incartandosi però al momento della scelta finale, quasi sempre non precisa o intercettata dal Sorrento. La buona volontà, come al solito, c’è e si vede ma la lucidità viene meno dopo poco.
Medaglia d’argento:
Leonardo Candellone, che si muove tanto senza però incidere. L’attaccante ha pochi palloni per fare davvero male al Sorrento, questo gli va riconosciuto, ma è altrettanto chiaro come il lavoro “sporco” e di pressing spesso visto nelle altre gare, non si vede invece con i costieri. Inevitabile che la fatica, per lui costretto a fare gli straordinari da inizio stagione, inizi a farsi sentire. In questo senso, l’ammonizione ricevuta lo costringerà a un turno di riposo forzato a Messina.