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Juve Stabia, Sau torna al Menti: certi amori non finiscono…

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Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano” parole di Antonello Venditti diventati colonna sonora di storie dall’esito diverso da quello che i protagonisti speravano. Sabato al Menti arriva il Benevento e probabilmente tutti i tifosi della Juve Stabia cercheranno con gli occhi un calciatore, magari canticchiando proprio i versi di “Amici mai” di Venditti: ovviamente quel calciatore è Marco Sau. Perché il match di sabato non è “solo” un derby, la sfida testacoda dall’esito tutt’altro che scontato: è soprattutto il ritorno al Menti, atteso sette anni, di Marco Sau.

L’attaccante cagliaritano riabbraccia quello che è stato il pubblico che più lo ha amato (ci perdoneranno i tifosi sardi) nella sua carriera. Un incontro nato quasi per caso, come una scintilla, quello tra il calciatore sardo ed i gialloblu: le Vespe erano matricola alle prime armi in Serie B, categoria che subito aveva mostrato le sue insidie. Zero punti nelle prime due gare per i gialloblu che, poco prima della sconfitta interna col Verona, annunciarono l’arrivo dell’attaccante Marco Sau. Il calciatore di proprietà del Cagliari arrivava dalla grande stagione, condita da 20 reti, in Serie C con il Foggia: un bottino che aveva garantito a Sau l’attenzione dei sardi, proprietari del suo cartellino, ma non sufficienti ad assicurargli il poto nella rosa cagliaritana, La Juve Stabia si fiondò subito sulla punta, che pochi mesi prima aveva punito anche le Vespe con i suoi gol.

Dopo qualche settimana necessaria a ritrovare la giusta condizione, Sau sfoggiò la sua maglia numero 25 per la prima volta da titolare alla sesta giornata, quando al Menti arrivò la corazzata Pescara, con Verratti, Insigne ed Immobile in campo, che avrebbe vinto senza affanni il torneo. Pur senza trovare la rete personale (sarebbe arrivata sette giorni dopo a Reggio Calabria), “Pattolino” illuminò il gioco della squadra di Braglia, vincente con un emozionante 3 – 2 sugli abruzzesi. Quelli furono i primi lampi gialloblu di Sau, che per 21 volte in 36 incontri firmò il campionato forse più bello della storia stebiese: tra i bagliori più intensi del 25, la rete a Genova contro la Sampdoria (che sarebbe stata scelta come marcatura più bella della stagione), il gol al Torino di Ventura e la tripletta al Menti di Vicenza contro i biancorossi. Una storia terminata a causa del richiamo irresistibile della sua terra e della sua squadra del cuore: alla chiamata del Cagliari, convintosi delle sue qualità, per Sau fu impossibile dire no.

Una storia breve ma capace di unire ancora Sau, la Juve Stabia ed i suoi tifosi: pronti a sostenere a distanza l’ascesa del bomber, a sua volta mai stanco di informarsi ogni domenica sulle sorti della sua ex squadra, controllandone costantemente il risultato delle gare. Un legame che sabato culminerà in un nuovo abbraccio perché, anche se per Venditti “Amici mai”, Sau e la Juve Stabia lo saranno per sempre.

Raffaele Izzo

Foto: IlGiornale.it

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