Juve Stabia mestamente e prevedibilmente retrocessa in Serie C. Nessun miracolo a Cosenza, dove i padroni di cassa con tre gol conquistano la salvezza diretta.
PODIO
Medaglia d’oro: a Giacomo Calò, che chiude con una prestazione positiva la sua esperienza alla Juve Stabia. Il regista triestino va per due volte vicino alla rete da calcio di punizione, propiziando anche la rete di Tonucci. Da brividi, ad inizio e fine gara, le sue conclusioni verso la porta del Cosenza. Salva anche sulla linea la terza rete, che poi arriverà, dei calabresi.
Medaglia d’argento: ad Alessandro Mallamo, sarto tra i reparti della Juve Stabia. Come spesso è accaduto in stagione, il jolly scuola Atalanta gioca con precisione e coraggio, facendo quasi sempre la scelta giusta senza farsi prendere dalla frenesia. Avrebbe meritato la terza rete del suo campionato.
Medaglia di bronzo: a Denis Tonucci, che per circa quaranta minuti di gioco tiene in gara le
Vespe. L’ex Foggia torna titolare e bagna il suo ritorno col tap-in che accorcia le distanze. Con coraggio il 35 ferma più di una volta il
Cosenza, vicinissimo ad allungare. A condizionare il terribile rendimento della difesa stabiese in stagione anche l’assenza troppo frequente di Tonucci. Troppo tardivo ed inutile il suo rientro.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Bright Addae, ancora una volta impresentabile. Due assist comodissimi per le ripartenze del Cosenza, che costano in un’occasione il giallo a Tonucci, e qualche fallo plateale sono il succo dell’ennesima prestazione rabbrividente del ghanese. Ci venga spiegato, tra le tante altre cose, come è stato possibile vederlo ancora in campo.
Medaglia d’argento: a Karamoko Cisse, rinforzo ma per il Cosenza. Doveva essere la punta di diamante della squadra invece l’ex Verona ha passato l’80% della stagione in infermeria, non fornendo il contributo che da lui ci si aspettava neanche quelle poche volte che è stato disponibile. Giusta fine della sua annata, il liscio che diventa assist per il tris del Cosenza. A gennaio nessuno nel club ha pensato di rimpiazzarlo o di affiancare a lui (e a Rossi) un attaccante in grado di fare gol che potesse aiutare Forte?
Medaglia di bronzo: a Luigi Canotto, che stecca l’ultima partita della sua vita gialloblu. Come al solito l’ex Trapani sul più bello manca il salto di qualità, ciccando l’occasione di portare la Juve Stabia in vantaggio. Dopo il gol sbagliato Canotto si eclissa, nascondendosi nelle consuete giocate che hanno ben poco spirito di squadra. La sua stagione in Serie B, come quella delle Vespe, da positiva è diventata un incubo.