Juve Stabia, per Caserta sarà una gara speciale
S
abato la Juve Stabia sfiderà la Reggina, per la settima giornata di un campionato difficile, ma che per le Vespe sta assumendo il sapore di una annata che può essere da ricordare. Quella in terra calabrese, con il match che si disputerà sul campo di Vibo Valentia, sarà una gara non scontata, con i padroni di casa a caccia di punti pesanti per tirarsi fuori dai bassifondi della classifica.
A rendere ancora più interessante la sfida, è la presenza di tanti ex tra le fila degli amaranto: Redolfi, Zibert, Sandomenico. A loro si aggiunge, a magli invertite, Adriano Mezavilla, che nella scorsa stagione ha indossato la maglia della Reggina, prima di tonare a vestirsi di gialloblù.
Non ha mai vestito la casacca dei calabresi, ma sarà certamente più emozionato dei tanti ex, Fabio Caserta. Il tecnico della Juve Stabia è nato infatti a Melito Porto Salvo, Comune di poco più di 11 mila abitanti in provincia di Reggio Calabria. La sfida alla Reggina è quella che per l’allenatore della Juve Stabia vale di più, quella che all’uscita del calendario Fabio cerca subito tra le tante gare da disputare.
Caserta, infatti, non ha mai nascosto di essere da sempre tifoso degli amaranto e di come l’unico rimpianto della sua carriera sia stato non aver mai vestito la maglia della squadra della sua città , per cui ha sempre fatto il tifo. Due storie parallele, quella dell’ex 10 ed ora allenatore gialloblù e quella della compagine amaranto, più volte sfidatisi da avversari, più volti vicini quasi a ricongiungersi ma mai strettisi davvero. Solo una volta, come confermato dallo stesso Caserta, il matrimonio tra sé e la Reggina fu davvero vicino: dopo la retrocessione in Serie C delle Vespe, il pressing della Reggina fu forte; dopo una riflessione dall’esito non scontato, Fabio scelse di rimanere in quella che per lui da sei anni è diventata casa, proprio al pari di Reggio Calabria.
A Castellammare Fabio Caserta è diventato a tutti gli effetti un Re, un condottiero, un simbolo per il pubblico stabiese. Un escalation che lo ha portato ad essere calciatore, numero 10, capitano, bandiera; dopo l’addio al calcio giocato, il passo da collaboratore tecnico ad allenatore della Juve Stabia (passando per la carica di vice) è stato brevissimo quanto inevitabile. Era scritto che quella panchina sarebbe un giorno diventata sua.
Per l’ennesima volta, quindi, sabato il Re gialloblù sfiderà la sua Reg(g)ina amaranto: uno scontro che durerà solo 90 minuti e che non intaccherà l’affetto che lega Caserta ed i tifosi della Reggina, la squadra di cui sventolava a bandiera anche il giovane Fabio.
Allora buona fortuna Mister, goditi la tua giornata speciale dalle tinte amaranto, sperando che il lieto fine possa essere, per la settima volta in questa stagione, gialloblù.
Raffaele Izzo