Massimo Rastelli, ex allenatore e attaccante della Juve Stabia è intervenuto telefonicamente nel corso della trasmissione “Juve Stabia Live”.
L
e sue dichiarazioni sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it
“Il Catanzaro è stata la mia prima squadra professionistica nell’anno 88/89 in serie b, mentre la Juve Stabia è stata la mia prima squadra da allenatore, quindi sono le due società che hanno segnato gli esordi delle mie due carriere. Sono due squadre che ho sempre seguito e sempre seguirò.
Ringrazierò sempre i presidenti Giglio e Manniello che mi hanno dato la possibilità nel momento in cui ho deciso di smettere, di intraprendere la carriera di allenatore, assieme a Gigi Pavarese mi hanno protetto in tutto e per tutto. È stato un battesimo di fuoco allenare la Juve Stabia e cercare di riportarla subito in c1. Non è stato facile essendo la mia prima esperienza ma con l’aiuto di tutti abbiamo raggiunto il nostro obiettivo.
Castellammare è stato il punto di partenza che mi ha permesso di fare un bel percorso e spero che possa ancora continuare. Al momento ho avuto tante richieste sia in serie b dove non siamo riusciti a trovare gli accordi contrattuali che in lega pro, che al momento non ho preso in considerazione. Cerco un progetto che mi possa coinvolgere pienamente.
La prossima partita sarà molto interessante perché sia la Juve Stabia che il Catanzaro vorranno conquistare le migliori posizioni in classifica in ottica della disputa dei playoff visto che la Ternana penso sia la favorita per la promozione diretta.
La Juve Stabia ha cambiato tanto sia dal punto di vista tecnico che societario e tutti questi cambiamenti hanno bisogno di tempo. Nonostante ciò credo che Padalino stia facendo un ottimo lavoro, perché sta cercando di dare quella continuità che seve per poter poi togliersi delle soddisfazioni, poi strada facendo si capirà dove si potrà arrivare ma al momento la Juve Stabia è in piena lotta per gli obiettivi che si era prefissata all’inizio di questa stagione.
A causa del covid stiamo assistendo a un calcio diverso, ritengo che il pubblico sia fondamentale, sappiamo quanto la Juve Stabia abbia pagato il fatto di non aver potuto giocare davanti al proprio pubblico. Il Menti è stato sempre uno stadio che quando ti servono punti, riesci sempre a farli. Purtroppo senza tifosi sopratutto in alcune piazze tante squadre sono andate in difficoltà. Il fattore campo è saltato e ciò permette ad alcune squadre che hanno poca personalità e sono meno forti di riuscire comunque a rendere al meglio”