S
i è conclusa la ventiquattresima giornata di campionato che ha visto scendere in campo la Viterbese di Mister Lopez contro la Juve Stabia di Mister Lucenti con Le vespe che si impongono al Rocchi per 1 a 0 grazie alla rete di Silipo.
La Juve Stabia, orfana dell’allenatore Colucci dimessosi il 27 gennaio, passa sotto la guida tecnica di Mister Lucenti.
Mentre i tifosi, i giornalisti e i curiosi, avversari e non, si chiedevano il come ed il perché delle dimissioni del tecnico cerignolano che, seppure aveva ultimamente dimostrato non poche scontentezze verso la sua rosa, come uno chef uterino ha abbandonato la sua cucina, Giorgio Lucenti, il suo vice, ha preso i remi in mano della barca affondata.
Ad onor del vero, il neo capitano ha subito pilotato l’armamento con grande prodezza e firmamento. Eppure dall’alto della sua esperienza calcistica e di allenatore, non ha voluto meriti.
Il successo per i tre punti, importantissimi, conquistati a Viterbo come riferito in sala stampa è tutto dei suoi ragazzi.
Ma umiltà a parte, cosa ha fatto Mister Lucenti per sbloccare nuovamente la Juve Stabia, che si presentava al Rocchi dopo due sconfitte consecutive?
Lucenti ha affermato: nulla! A suo dire ha solo rispolverato qualche fantasma dall’armadio dandogli fiducia.
Il fantasma numero uno è Silipo, autore del goal della vittoria e bomber delle Vespe con 3 reti all’attivo, che ha giocato nuovamente una gara dal primo minuto (non succedeva dal 19 dicembre in quel di Cerignola).
Altro calciatore a cui è stata data la fiducia, nonché, la possibilità di giocare per tutti i novantacinque minuti è D’Agostino.
Come prima punta, Mister Lucenti schiera Pandolfi, anche lui ultimamente preferito a Zigoni dallo chef Colucci.
Eh già, Pandolfi che sembrava solo saper correre ma non rincorrere gli avversari (Cit. Colucci post Monopoli)!
Amalgamati a gruppo di forza, le Vespe non appaiono cambiate in tattica e tecnica, eppure la loro unione viene presto celebrata con il goal di Silipo che li porta in vantaggio.
Baci ed abbracci non sono mancati in campo!
Juve Stabia: qual ingrediente segreto ha permesso la vittoria?
In realtà, allo Stadio Rocchi non c’è stata alcuna novità, né tecnica né tattica a giustificare la vittoria delle vespe.
Eppure, come dichiarato da Alfio Basile, ex calciatore ed allenatore argentino: “Io dispongo sempre bene le mie squadre in campo. Il problema è che quando inizia la partita i giocatori si muovono.”
I giocatori della Juve Stabia si sono mossi bene. Nel loro disordine organizzato non solo hanno tirato a segno, ma hanno anche saputo gestire bene il resto della partita per non prendere il goal del pareggio.
Di certo, tra gli umani calciatori della Juve Stabia, Santo Barosi andrà perennemente lodato per le sue prodezze.
E forse, ed intendiamoci forse, il Capitano Lucenti ha saputo ben pilotare i suoi marinai.
Da una cucina priva di spezie, di sale e pepe, l’allenatore interim ha saputo navigare tra le onde della demotivazione e dello scoraggiamento per restituire forza e interesse alla rosa stabiese.
E’ stato questo il motivo per cui dopo il goal e a fine partita si sono stretti tutti intorno a lui?
Lo hanno forse ringraziato per una fiducia mancata da troppo tempo?
Questo non ci è dato saperlo.
Ma come canta il grande Claudio Baglioni:
“E non ci resta
Che dipingere la scena con l’ultimo sguardo
Come mettersi di schiena a quel falsario del ricordo
Quanto abbiamo corso insieme per tagliare già il traguardo
Tanto vincitori o vinti ci stringiamo in un accordo
Tutto il resto è tutto in un abbraccio
Tra di noi”.
A volte non ci soffermiamo a riflettere sul grande potere dei piccoli gesti. Molto spesso un abbraccio vale più di mille parole.
Tutti sanno parlare e spesso anche bene, pur mascherando insidie e contrasti, ma un abbraccio è difficile che non sia vero e sincero.
Ieri ha vinto l’autenticità!