La Juve Stabia saluta gli spareggi per la promozione in Serie B al secondo turno. Al Menti passa meritatamente il Palermo grazie alle reti di Valente e Saraniti.
Nessuna consueta ripartizione tra PODIO e CONTROPODIO nella rubrica di oggi perché, purtroppo, nell’odierna prestazione della Juve Stabia non è possibile evidenziare prove degne di giudizi lodevoli, al di là dell’impegno. Al contempo, non pare giusto “punire” oltremodo tre singoli rispetto agli altri effettivi in virtù di prova collettivamente deludente.
A
punire la Juve Stabia, più degli indiavolati Kanoute e Valente che hanno guidato il Palermo, è stato l’atteggiamento che ha accompagnato l’approccio alla gara, penalizzante come già avvenuto con la Casertana. Se contro Castaldo e compagni la gara si era raddrizzata in extremis, contro i rosanero non c’è stata storia dal primo minuto di gioco. Del resto dopo il vantaggio siciliano, la qualificazione non è parsa mai in discussione come invece è risultato evidente il divario tra le squadre.
Imprecisa e lenta la difesa, con marcature horror in entrambe le azioni delle reti palermitane, privo di forza e lucidità il centrocampo e l’attacco, privato della sua ormai consolidata forma con un Borrelli impalpabile. Elementi che hanno deciso una gara dove la Juve Stabia è apparsa svuotata di energie fisiche e mentali, proprio sul più bello.
Stride con una prestazione opaca in una gara che imponeva almeno di pareggiare che i primi cambi siano arrivati solo dopo il raddoppio di Saraniti, quando la vittoria aveva già preso il traghetto (o l’aereo) verso Palermo.
La giornata che segna l’addio ai sogni promozione non deve però cancellare quanto di buono fatto, soprattutto nella seconda parte di stagione. I risultati primaverili, merito di tutte le componenti, devono essere base per la ricostruzione, che può essere semplice ristrutturazione, in vista del prossimo campionato.