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Castellammare di Stabia

Juve Stabia, il Podio Gialloblu del pareggio con il Catania

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Juve Stabia e Catania si fermano a vicenda con l’1-1 del Menti. Decidono la gara le reti di Scaccabarozzi e Maldonado.

PODIO

Medaglia d’oro: a Jacopo Scaccabarozzi, che allunga il suo magic moment. Il jolly del centrocampo della Juve Stabia si esibisce in un’altra prestazione convincente, nella quale ricopre almeno tre ruoli differenti e fatta di quantità e qualità. Il numero 8 gialloblu copre bene tutta la fascia destra, agendo bene da quinto e, proprio inserendosi senza palla, firma il vantaggio della Juve Stabia. Per poco la seconda deviazione del Catania non indirizza in rete anche il suo calcio di punizione.

Medaglia d’argento: a Magnus Troest, che guida bene i babies al suo fianco. prova gagliarda del nuovo vice capitano delle Vespe, che soffre ben poco il forte attacco del Catania, uscendo sempre in modo pulito dalle chiusure difensive che la gara richiede. Cala sul finale anche a causa di problemi fisici che lo costringono a chiedere il cambio sul tramonto della gara.

Medaglia di bronzo: a Gennaro Borrelli, protagonista dell’attacco stabiese. Senza la sfortunata deviazione che aiuta Maldonado, la gara dell’ex Cosenza sarebbe da sette in pagella per la generosità mista alla lucidità con cui gioca. serve un passaggio delizioso a Scaccabarozzi e non consente a Tonucci nemmeno un istante di relax. Il suo impatto sul rendimento della squadra è palese.

CONTROPODIO

Medaglia d’oro: ad Alessandro Mastalli, che stecca il ritorno dal primo minuti. Gara in cui il capitano della Juve Stabia si vede poco, non brillando in alcuna delle due fasi di gioco. Il fattore fisico non lo aiuta perchè è chiaro che non sia al meglio ma urge recuperare quanto prima il miglior Mastalli.

Medaglia d’argento: ad Alberto Rizzo, che non toglie mai il freno a mano. Meno pungente del solito la prova del terzino sinistro, che non va quasi mai al cross dal fondo, una delle specialità del suo repertorio.

Medaglia di bronzo: a Francesco Ripa, troppo nervoso al suo ingresso in campo. Poco meno di un quarto d’ora di gioco quello concesso all’ex Catania, che avrebbe il compito di tenere palla, far rifiatare la squadra e prendere qualche fallo. Ripa invece innesca subito il confronto fin troppo plateale con Tonucci, finendo per vedersi solo per il giallo che gli rifila il direttore di gara.

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