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Castellammare di Stabia

Juve Stabia | Il Podio e il Contropodio della stagione 2019-2020

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a href="https://vivicentro.it/sport/juvestabia/news-juvestabia/live-cosenza-juve-stabia-0-0/" target="_blank" rel="noopener noreferrer">Venerdì 31 luglio 2020 si è conclusa la stagione regolare della Serie B che ha visto la retrocessione in Serie C di Livorno, Juve Stabia e Trapani. Una retrocessione incredibile che ha lasciato un gran senso di amarezza nei tifosi della Juve Stabia alla luce dei 36 punti in 28 partite conquistati dalle Vespe nel periodo pre Lockdown. Alla ripresa del campionato il misero bottino di 5 punti non è bastato a salvare le Vespe dal ritorno in serie C.

Dopo alcuni giorni da questo evento sportivo catastrofico per il mondo gialloblè pubblichiamo, come abbiamo sempre fatto, il Podio e il Contropodio della stagione.

IL PODIO:

Medaglia d’oro: a Francesco Forte, il trascinatore della Juve Stabia. Diciassette reti sono tante in qualunque squadra ma pesano almeno il doppio quando non si gode dei rifornimenti continui tipici di una squadra di vertice. I numeri spiegano benissimo quanto sia stato significativo l’apporto dello Squalo alla squadra stabiese, di cui è stato a lungo leader in campo e fuori. Letale per gli avversari, forte di nome e di fatto, non è un caso che il 32 gialloblu sia ai vertici anche della statistiche circa i punti portati alla sua squadra grazie alle sue reti. Scommessa vinta, quella su Forte, dell’ex direttore sportivo Polito, coraggioso a puntare sull’attaccante romano emigrato in Belgio. Starà ora al nuovo direttore sportivo Ghinassi scegliere la soluzione migliore, che sia separazione o prosieguo insieme, per la Juve Stabia e Forte.

Medaglia d’argento: a Giacomo Calò, l’Enigmista del Romeo Menti. Buona parte delle reti di Forte, e in generale della Juve Stabia, nascono dalle geniali intuizioni del regista triestino confermatosi anche dopo il salto di categoria. Appena qualche partita per ambientarsi in Serie B, poi Calò è sbocciato a suon di assist (14 quelli della sua stagione) e magie da calcio piazzato. Giovane direttore d’orchestra grintoso e di talento, Jack non ha mai fatto mancare il suo contributo concreto, anche in posizioni inusuali e non adatte alla sue caratteristiche. Nonostante il suo futuro fosse già scritto dalla scorsa estate, è rimasto calato fino alla fine nella realtà che per tre anni lo ha coccolato, anche nelle meste gare finali nelle quali è stato l’ultimo a gettare la spugna.

Medaglia di bronzo: a Ivan Provedel, che solo parzialmente ha chiuso a chiave la porta stabiese. I sette mesi stabiesi del portiere friulano hanno mostrato come Provedel abbia tutte le qualità per difendere da titolare la porta di una compagine di vertice. Da sogno tanti interventi dell’estremo difensore, che almeno una volta in ogni gara ha tirato fuori dai guai la Juve Stabia. Copertina della sua parentesi a Castellammare l’incornata che ad Ascoli ha regalato il pari alla squadra di Caserta. Peccato non aver protetto con una difesa sufficientemente ermetica uno dei migliori portieri visti al Menti negli ultimi anni. Si separeranno ma Provedel e la Juve Stabia si sono fatti del bene a vicenda.

CONTROPODIO:

Medaglia d’oro: a Davide Di Gennaro, flop del mercato estivo. Doveva essere il calciatore in grado di far fare il salto di qualità alla Juve Stabia, invece per il centrocampista lombardo è arrivata la seconda pesante bocciatura dopo la stagione alla Salernitana. Mai integrato tatticamente ed emotivamente nella nuova realtà, il gol estemporaneo di Pisa è stata l’unica gioia illusoria concessa da Di Gennaro ai suoi tifosi. Non sono mancate per lui maglie da titolare in gare importanti ma il 10 ha puntualmente mancato la prestazione. Triste e non sorprendente il suo addio anticipato.

Medaglia d’argento: a Alessandro Rossi e Karamoko Cissè, che insieme contano la miseria di cinque reti. Tanto brava la dirigenza è stata puntando su Forte ma altrettanto fallimentari sono state le scelte sul resto del parco attaccanti. Liquidato in modo ingeneroso Paponi, la Juve Stabia ha puntato su Cisse, falcidiato da continui problemi fisici (su 38 partite ne ha giocate 18) e mai in grado di fare la differenza. L’esplosione di Forte ha poi definitivamente eclissato il guineano. Quasi non classificabile la stagione di Rossi, ancora con le spalle troppo poco larghe per la Serie B, e capace di andare in rete solo alla penultima gara della stagione. Il mistero non è solo come si sia arrivati a certe scelte ma anche perché a gennaio non sia stato rinforzato il reparto offensivo.

Medaglia di bronzo: a Bright Addae, delusione più cocente della stagione stabiese. Arrivato come colpo del mercato, strappato grazie ad un super ingaggio alla concorrenza, il mediano ghanese ha clamorosamente deluso le aspettative. Al di là delle caratteristiche tattiche, la gestione della sua condizione atletica è stata surreale. Riuscito a raggiungere una buona forma a dicembre (con annesso reti successive a Chievo e Crotone), Addae dopo il lockdown non è praticamente tornato in campo, mostrandosi nella versione più opaca di sé, lontanissimo da una condizione adeguata. Le prestazione e la forma fisica dell’ex Ascoli dopo la pausa forzata sono l’emblema del disastroso post covid della Juve Stabia.

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