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ome di consueto al termine di ogni gara della Juve Stabia proviamo ad eleggere i calciatori gialloblè che meritano, secondo noi, di salire sul podio e quelli invece da considerare come i peggiori della gara e che meritano il “nostro” contropodio.
La Juve Stabia contro il Taranto, dell’ex Eziolino Capuano, non riesce a conquistare l’intera posta in palio che in casa manca ormai da quasi due mesi (ultima vittoria il 23 dicembre contro la Gelbison n.d.a.)
PODIO di Juve Stabia – Taranto
Medaglia d’oro: ad Andrea Silipo, che con il suo ingresso rivitalizza la Juve Stabia.
Con il numero 20 in campo si vede una manovra molto più arrembante, che solo per poco nel finale non porta alla rete del vantaggio.
L’ex Palermo va al cross ed alla conclusione, da fermo e non, con il mancino trovando un grande Vannucchi quando la rete pare cosa fatta.
Medaglia d’argento: a Daniele Altobelli, il più brillante del pacchetto arretrato.
Il migliore dietro è proprio colui che gioca in un ruolo non suo ma in cui, ormai, si trova alla perfezione.
Altobelli chiude bene gli spazi e più volte esce con eleganza palla al piede.
Quando Berardocco ha le linee di passaggio bloccate tenta di avviare la manovra da dietro.
Medaglia di bronzo: a Luca Pandolfi, sfortunato nel non timbrare il secondo gol casalingo consecutivo.
La prova dell’ex Turris è grintosa ma brillante solo a tratti; ciò basta però per ravvivare un attacco che vive in costante sonnolenza.
La punta gialloblu si muove sia sull’esterno che occupando l’area centralmente, quando centra un palo che avrebbe meritato miglior sorte.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Luca Berardocco, che non trova il corridoio giusto.
Fermo il problema del gol, la Juve Stabia inizia forse a palesare incertezze evidenti nella manovra e nel giro palla, con cui difficilmente riesce a sorprendere gli avversari.
Stando così le cose qualcosa nella regia non funziona.
Medaglia d’argento: a Gianmarco Zigoni, che non sfonda e nemmeno graffia.
Schierato titolare, con Pandolfi a giocarli accanto, il 9 pure non trova le condizioni ideali per fare male al Taranto.
Non tanto il colpo di testa ribattuto nel primo tempo ma ad essere grave è l’indecisione con cui rallenta la facile conclusione nella ripresa facendosi anticipare sul più bello
Medaglia di bronzo: a Mariano Guarracino, che fa l’esterno a tutta fascia senza brillare.
Il ragazzo deve abbassarsi e diventare il quinto di un difesa per poi rilanciarsi anche un fase di spinta: doppio lavoro che non consente di essere pienamente lucido.
Gara di sofferenza in cui comunque non fa mancare generosità.