La Juve Stabia inizia con un pareggio il proprio campionato. Sul campo di Andria le Vespe rispondono con Bentivegna al vantaggio iniziale dei pugliesi firmato da Casoli.
PODIO
Medaglia d’oro: ad Accursio Bentivegna, che inizia subito a riprendersi la Juve stabia. Pregevole rete di esterno destro, guizzi di fantasia e tanta intraprendenza nella gara del 10 siciliano, deciso a scrivere un nuovo capitolo gialloblu dopo l’opaca e breve esperienza dello scorso campionato. La fiducia di Novellino, che ha puntato su di lui sin dalle prime sgambate estive, sta rigenerando Bentivegna, che ieri è andato in più occasioni vicino alla doppietta personale.
Medaglia d’argento: a Nicolas Schiavi, uomo di lotta e di governo del nuovo centrocampo stabiese. Affidare la palla all’argentino non è mai una brutta idea, tant’è che l’ex Novara gestisce sempre con sagacia la sfera. Tiene palla ed abbassa i ritmi quando la squadra deve rifiatare, distribuisce lanci come la nonna faceva con le caramelle quando invece i suoi compagni hanno gamba per affondare. Schiavi sfiora persino l’eurogol con un pallonetto dai venticinque metri. Doppio regista, insieme a Berardocco, o unico uomo d’ordine in mediana? A Novellino l’ardua sentenza.
Medaglia di bronzo: a Vincenzo Della Pietra, incisivo e coraggioso terminale offensivo. In attesa che il mercato regali alla Juve Stabia l’ariete dai gol pesanti, il giovane 18 sembra aver scalzato definitivamente l’argentino Gomez, ancora in panchina a vantaggio del prodotto del settore giovanile stabiese. Della Pietra combatte, “dà fastidio” ai centrali della Fidelis Andria e si veste da perfetto assistman quando, dopo una bella sgroppata, offre a Panico la più comoda delle palle gol.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Giuseppe Panico, che lontano dalla porta si vede poco e che, invece, sotto porta si vede ma per le clamorose occasioni sciupate. L’esterno ex Novara spara alto, senza la pressione di alcun avversario, dalla medesima posizione da cui aveva fatto centro col Messina in Coppa Italia. Nella ripresa l’11 ha un’ulteriore chance ma, involatosi in contropiede verso la porta pugliese, si fa recuperare dalla difesa rivale proprio al momento della conclusione ravvicinata. Le qualità ci sono e si vedono ma serve meno frenesia in zona gol.
Medaglia di bronzo: alla coppia centrale Tonucci – Caldore, che si fa bere dalla Fidelis Andria dopo una manciata di secondi. Tutta le retroguardia stabiese, evidentemente non ancora focalizzata sulla gara, sbaglia il fuorigioco nel vantaggio di Casoli ma evidenti sono le responsabilità dei due centrali. Sulla distanza Tonucci dimentica il gol subito e ricomincia a battagliare come un leone mentre Caldore pare restare in affanno per tutto il resto della gara.
Medaglia di bronzo: a Guido Davì, che si vede poco ma che svolge comunque un lavoro determinante. Tra lui e Schiavi è ovviamente l’argentino l’uomo designato a ricamare il gioco; a Davì restano i compiti da svolgere in fase di interdizione, fatti bene a tratti. Considerando che è l’ultimo uovo arrivato in ordine di tempo non gli si può chiedere molto di più.