PODIO
Medaglia d’oro: ad Alessandro Marotta, che porta la Juve Stabia al secondo turno. Non è la prestazione più brillante per l’attaccante ex Vicenza, come non è certo la Juve Stabia migliore della stagione, ma nel momento più importante, quando il passaggio del turno sta sfumando, il bomber risponde presente. Pesantissimo il pallone che Marotta scaglia in rete senza la minima indecisione, urlando tutta la sua gioia e portando le Vespe alla sfida col Palermo.
Medaglia d’argento: ad Andrea Vallocchia, il trattore della Juve Stabia. Non diventa verde come Hulk ma anche senza il suo colorito l’effetto è lo stesso. Il 21 gialloblu inizia la gara soffocando la manovra degli ospiti con un pressing asfissiante che non si placa nella ripresa. Dopo aver solo toccato il bordo esterno della rete con una prodezza balistica, l’indemoniato Vallocchia conquista il calcio di rigore fiondandosi sulla palla dopo il palo di Borrelli.
Medaglia di bronzo: a Magnus Troest, che guida la squadra ed il pacchetto arretrato. Dopo una stagione iniziata con le valigie in mano ben presto svuotate per essere ancora leader, il colosso danese lascia ben poche iniziative alla Casertana, che per i primi 55 minuti di gara crea pochissimo. Nel finale, quando il gioco si fa duro, Troest sfodera la grinta da vichingo trascinando la Juve Stabia alla decisiva resistenza.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Luca Berardocco, insolitamente impreciso all’esordio nei playoff. Non è un caso che senza le giocate illuminanti del proprio regista la Juve Stabia incappi in una giornata poco brillante. Il 14 fa registrare tanti errori di impostazione, soffrendo tra l’altro la maggiore fisicità della Casertana in mediana. Nel finale spreca bene il giallo prima di essere saltato con la difesa sguarnita.
Medaglia d’argento: a Tommaso Fantacci, che non approccia la gara con la giusta fame. Salvo un sinistro a giro che esce senza fornire brividi agli avversari, la gara del 33 racconta poco. Nessun errore da matita blu ma nemmeno si registrano guizzi in grado di incidere concretamente sul match.
Medaglia di bronzo: ad Erasmo Mulè, che per qualche secondo fa rabbrividire squadra, panchina e tifosi sui balconi. L’intervento in ritardo che scappa in area difensore all’ex Trapani porta il direttore di gara ad indicare il dischetto; a “salvare” Mulè ci pensa il guardalinee che segnala il fuorigioco in casa Casertana. Un brivido, frutto di un’ingenuità, di cui si può fare a meno nella prossima gara.