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nutile girarci intorno o essere diplomatici: quella di domenica tra Juve Stabia e Trapani è LA partita. La sfida tra la prima e la seconda forza del campionato, separate da un distacco ormai risicatissimo: le Vespe devono scrollarsi di dosso la pareggite dell’ultimo mese, potendo farlo nel match più importante; i Siciliani puntano a beffare in volata i gialloblù.
Una delle poche certezze della giornata riguarda il contesto ambientale in cui le due squadre scenderanno in campo. Complici i prezzi stracciati dei biglietti voluti dal Patron Manniello (così bassi che ieri, qualcuno, alla lettura della prevendita pensava ad un pesce di aprile), il Romeo Menti offrirà un colpo d’occhio da brividi. Difficile ipotizzare, in termini approssimativi, quanti saranno gli stabiesi richiamati allo stadio dal fascino dello scontro totale, ma è chiaro che si punta al tutto, ma proprio tutto, esaurito.
La Juve Stabia punta forte in primis sulla propria voglia di riscatto ma, non meno, sul proprio pubblico, capace di trasformare, col proprio ruggito, match importanti in partite leggendarie, il cui racconto si tramanda da generazioni. A dirlo è la Storia.
Per non tornare troppo indietro, il 2004 è l’anno magico delle imprese targate Romeo Menti. Il 30 aprile 2004 i gialloblù sfidano la Massese nella finale di ritorno di Coppa Italia di Serie D, che scende in campo potendo contare sull’1-0 dell’andata. In uno stadio pieno, nonostante la gara infrasettimanale, la squadra all’epoca guidata da Raffaele riesce a non farsi abbattere dalla doppietta di Buzzegoli al Menti: la tripletta di un mostruoso Ingenito ed il gol allo scadere di Castaldo regalano alla Juve Stabia l’incredibile vittoria per 4-2 e la conquista della Coppa Italia, alzata appunto quella sera al Menti.
Pochi mesi dopo, in quello stesso stadio, si vede forse il Menti più impressionante della sua lunga storia. Avanti ad oltre 12000 spettatori la Juve Stabia fronteggia il Potenza, nel testa a testa per la promozione diretta in Serie C2. Lo stadio quel giorno è da brividi, a confermarlo ci sono ancora su internet i filmati dell’epoca. In quella gara, in cui a tremare non erano solo le gambe dei calciatori del Potenza ma i gradoni del Menti, tanta era la furia sportiva della tifoseria stabiese, le Vespe superano i lucani con un soffertissimo 2-1. Nemmeno l’espulsione di Sibilli intacca la voglia di vincere della Juve Stabia, vincente grazie alle reti ancora di Castaldo ed Ingenito.
Anche l’anno dell’impresa vera, il 2011, ha quale sfondo il Menti vestito a festa. Nella doppia sfida play off al Benevento prima ed all’Atletico Roma poi, la passione trascinante del pubblico di Castellammare ha un pesco specifico enorme. Contro i sanniti sono quasi i tifosi a spingere in cielo Molinari per il colpo di testa che decide il match; contro la squadra della Capitale, invece, non arriva la vittoria ma la Juve Stabia riesce a tenere il risultato tra le mura amiche grazie all’appoggio del pubblico per poi perfezionare l’impresa al Flaminio.
Ci sono almeno 10000 motivi per crederci, uno per ogni tifoso che domenica varcherà i cancelli del Romeo Menti. La vittoria è l’unica alternativa possibile, senza alcun ragionamento che presupponga un risultato diverso. Undici leoni che azzannino gli avversari in campo mentre a ruggire sarà il pubblico: tutti insieme per un sogno, come insegna la Storia!
Raffaele Izzo