Nel corso dell’ultima puntata di Juve Stabia live Talk Show, ospite d’eccezione è stato Vincenzo Onorato, ex bomber delle Vespe, che ha analizzato il grande campionato dei gialloblù.
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ueste le sue parole:
I grandi risultati della Juve Stabia sono merito di tutti, dell’allenatore in primis che gestisce perfettamente il gruppo, e dei calciatori che dimostrano di avere una fame immensa. Nel calcio se non hai fame non fai molta strada. Anche il risultato di Rende, per come è arrivato, lo conferma. Noi della vecchia guardia siamo scaramantici, come ci insegnava il grande Presidente Fiore, quindi non diciamo nulla, ma i segnali sono importanti.
Vedere il Viale Europa nuovamente “bloccato” mi emoziona e mi fa tornare indietro con i ricordi. Anche la mia Juve Stabia si è resa protagonista di grandi risultati in trasferta e si respirava lo stesso entusiasmo, con i tifosi che venivano ad accoglierci fino all’inizio del raccordo autostradale con il Bar Gialloblè già all’epoca punto di riferimento.
Ai tifosi stabiesi posso solo dire grazie. A distanza di quasi trent’anni ancora mi ricordano con affetto, facendomi sentire tanto calore. Parlare di loro e di Juve Stabia è sempre un’emozione e per questo li ringrazio davvero di cuore. A Castellammare ho vissuto anni stupendi.
Gli aneddoti che mi legano alla Juve Stabia sono tutti belli. Arrivai a Castellammare dal Messina, piazza importante, firmando un contratto biennale o triennale e questo già fa capire le ambizioni della società guidata dal Presidente Fiore. Se non avessimo vinto lo spareggio per non retrocedere con il Cerveteri a Vasto, gara in cui segnai la rete decisiva, il contratto si sarebbe sciolto automaticamente e io avrei perso i compensi che mi spettavano. Ricordo poi in occasione di una gara col Perugia, mi involai verso la porta avversaria dopo uno scambio con Musella; una volta saltato il portiere, esitai a calciare di piatto destro, andando con l’esterno sinistro, scegliendo la soluzione più difficile ma segnando. Dopo la gara il Presidente Fiore mi disse, visibilmente emozionato, quasi a rimproverarmi: “Onorà ma non calciavi mai! Mi hai fatto squagliare!” e ci abbracciammo forte.
Somiglianze tra me e Paponi? E’ un calciatore importante, decisivo in entrambe le fasi di gioco quindi il paragone mi lusinga. Ricordo uno dei miei maestri, Nevio Scala, che mi diceva: “Tu devi essere il mio primo difensore”, quindi nel calcio da sempre anche gli attaccanti devono essere determinanti anche nell’aiutare la squadra.
Di Fabio Caserta, tra le altre cose, apprezzo la concretezza. Spesso dice di preferire i risultati allo spettacolo ed è una mentalità giustissima a mio avviso. In una squadra non si può avere tutto; la cosa più importante è avere continuità di risultati perchè con quella si vincono i campionati. Tra l’altro, nonostante i risultati siano dalla sua parte, dal suo atteggiamento passa tanta umiltà: dà i meriti alla squadra, pensando solo a fare le giuste scelte per la Juve Stabia. E’ un allenatore che mi piace e che saluto con affetto.
Mancano tredici partite alla fine, se non erro. La squadra non deve mollare perchè ancora non è stato fatto nulla. C’è ancora da pedalare forte, già a partire dall’importante gara di mercoledì col Catanzaro. A mio avviso fattore importantissimo è la difesa gialloblù, che fa registrare numeri impressionanti.
Gli atteggiamenti spesso polemici di Auteri? Io lavoro da tempo con i giovani e mi trovo benissimo. A maggior ragione dico che gli addetti ai lavori spesso tendono ad alzare i toni, cercando polemiche inutili, che poi rischiano di degenerare. Bisogna dare l’esempio, soprattutto ai giovani, sempre ed in ogni situazione. Sento ancora parlare di polemiche per la gara di andata di Catanzaro: a prescindere dal risultato secco (0-3 per la Juve Stabia) che non lascia spazio a dubbi, credo che non sia obiettivo non riconoscere i meriti dell’avversario per dare adito a considerazioni polemiche.
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