La Juve Stabia accusa una pesantissima sconfitta in chiave salvezza. A Venezia i padroni di casa vincono col minimo scarto grazie alla rete di Maleh mettendo in guai enormi il gruppo di Caserta.
PODIO
Medaglia d’oro: a Ivan Provedel, che tiene in gara la Juve Stabia. Al portiere stabiese non si può chiedere di più in occasione della rete di Maleh, la cui conclusione è anche deviata da Fazio; in generale con i suoi interventi salva le Vespe in tre occasioni. Per due volte nel primo tempo ed una nella ripresa Provedel consente ai gialloblu di restare in gara: peccato che un portiere così forte e completo sia arrivato in una stagione che rischia di essere sciagurata per la Juve Stabia.
Medaglia d’argento: a Francesco Forte, che morde ancora ma non vede il suo nome sul tabellino. Altra prova di carattere dell’attaccante romano, che trova il suo 18esino gol stagionale, che pare a tutti gli effetti regolare, ma annullato senza indecisioni dalla terna arbitrale. Sarebbe stata la rete del pareggio e del probabile forcing della Juve Stabia. Vale lo stesso discorso fatto per Provedel: uno degli attaccanti più prolifici della storia delle Vespe avrebbe meritato una stagione diversa.
Medaglia di bronzo: a Nicholas Allievi, ultimo ad arrendersi. Il jolly difensivo parte da terzino sinistro per poi spostarsi al centro quando Caserta ridisegna la retroguardia. Il 6 gialloblu si fa trovare presente in entrambe le posizioni, conosciute a menadito, tenendo bene il campo nonostante una ripresa in cui le distanze finiscano per perdersi.
CONTROPODIO
Medaglia d’oro: a Roberto Vitiello, impantanatosi in laguna. Ennesima gara di sofferenza continua nella stagione del capitano, che anche a Venezia non riesce a reggere la pressione che gli avversari fanno dalla sua parte. L’ex Palermo perde gli avversari che vanno spesso al cross passando nella sua zona di competenza e, quando chiude al centro senza i giusti tempi e senza a sua volta essere coperto dai centrocampisti, fa perdere gli equilibri alla difesa. Il gol che decide la gara arriva proprio da uno scalamento sbagliato di Vitiello, commesso in fotocopia anche pochi istanti prima della rete di Maleh. Forse sarebbe stato più proficuo non muovere Fazio dalla fascia, già dal primo minuto, e sfruttare Troest e Allievi (o Tonucci) come centrali.
Medaglia d’argento: a Bright Addae, l’emblema della Juve Stabia post covid. A 180 minuti dal termine della stagione il ghanese continua ad essere lontanissimo da una forma fisica accettabile per un atleta, circostanza palese anche con un’occhiata rapida e senza essere un addetto ai lavori. Dopo i circa quattro mesi necessari a trovare la condizione e il breve intervallo in cui sono arrivate prestazioni positive, Addae non ha evidentemente assimilato con la giusta professionalità la ripresa del campionato, non mostrando nemmeno l’ardore che ci si aspettava da un elemento del suo calibro. In queste condizioni non può scendere in campo, la responsabilità è anche di chi lo fa giocare in una fase dove serve “sputare sangue”.
Medaglia di bronzo: a Luigi Canotto, che spacca la partita ma con il suo egoismo. Ha le capacità per fare la differenza, sa di essere entrato per tirare fuori dai guai la Juve Stabia, ma l’esterno calabrese crede evidentemente di giocare da solo e tenta la soluzione personale ogni volta che ha la palla tra i piedi. Sono soprattutto due le buone ripartenze in cui Canotto sceglie platealmente e senza remore di tirare anziché servire i compagni al centro: atteggiamento a dir poco inadeguato in un momento del genere.