S
abato inizierà ufficialmente il cammino in Supercoppa della Juve Stabia. Le Vespe, dopo aver riposato nella prima giornata, affronteranno la Virtus Entella al Menti, per poi spostarsi a Pordenone il sabato successivo.
Il trofeo che si contendono le regine della Serie C è per i ragazzi di Caserta obiettivo concreto, ideale per rendere fantascientifica una stagione già allo stato leggendaria. A confermare la voglia matta di alzare un altro trofeo da dedicare alla città è stato Luigi Canotto, apparso impaziente di scendere di nuovo in campo.
A ben vedere, guardando alle vittorie che impreziosiscono la bacheca della Juve Stabia, è anche la cabala o la Storia dei gialloblu ad avvicinare le Vespe alla Supercoppa. Nelle stagioni vincenti della storia stabiese, il campionato, vinto direttamente o tramite i playoff, è stato sempre posto in compagnia di un altro trofeo. I gialloblu hanno sempre portato a termine il “double”, ossia la vittoria del campionato e di un altro titolo nella stessa stagione.
La stagione 2003/2004 segna il ritorno della Juve Stabia nel calcio che conta, quello professionistico. La squadra trascinata da un superbo Checco Ingenito, infatti, non solo vince il campionato dopo un avvincente testa a testa col Potenza ma ribalta anche la Massese per la conquista della Coppa Italia di categoria. Il 28 aprile 2004, davanti a circa 12 mila persone che fanno tremare fisicamente il Menti, le Vespe schiantano la Massese con un incredibile 4 -2: la tripletta di Ingenito e la rete di Castaldo consegnano alla squadra stabiese una strameritata Coppa Italia.
Copione replicato nell’anno magico 2010/11. La squadra di Braglia parte a fari spenti, spingendo sull’acceleratore solo nella seconda parte della stagione. Ad anticipare l’impresa del Flaiminio del 19 giugno 2011 c’è ancora la Coppa Italia, che fa da antipasto ai cannibali del tecnico toscano. Doppia finale con il Carpi, strapazzato sia all’andata che al ritorno: in Emilia sono Mbakogu (doppietta) e Corona ad ipotecare la Coppa; al Menti la passerella se la prende un calciatore non a caso, quell’Adriano Mezavilla decisivo ora come otto anni fa.
Che adesso si tratti di conquistare non la Coppa Italia ma la Supercoppa, cambia allora poco. Due partite da giocare, oggi come allora; un campionato vinto, oggi come allora; una squadra forte quanto feroce, come allora; l’eroe di una di quelle imprese in campo, oggi come allora: il double della Juve Stabia è possibile, lo dice la Storia dei gialloblu.
Del resto, non c’è due senza tre!
Raffaele Izzo